Premio Strega 2017: “Leggermente” ha ospitato vincitore e finalista

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Paolo Cognetti, vincitore Premio Strega 2017

 

LECCO/PASTURO –  Paolo Cognetti, prima di essere consacrato vincitore ieri, 6 luglio, del Premio Strega 2017, era stato ospite al festival “Leggermente” organizzato a marzo da Assocultura Confcommercio Lecco. Lo scorso 24 marzo Cognetti infatti ha presentato a Lecco (nell’aula magna ex Liceo Bovara, alla Libreria Volante e all’auditorium dell’ospedale Manzoni) e a Pasturo (al cinema Bruno Colombo) il suo libro “Le otto montagne” edito da Einaudi, che gli ha poi permesso di conquistare il Premio Strega.

Cognetti, prima alpinista e matematico poi autore di documentari sceneggiatore e montatore di cortometraggi oltre che scrittore, ha ambientato questo romanzo tra una vetta e una baita. Pietro è un ragazzino di città, solitario e un po’ scontroso. La madre lavora in un consultorio di periferia, e farsi carico degli altri è il suo talento. Il padre è un chimico, un uomo ombroso e affascinante, che torna a casa ogni sera dal lavoro carico di rabbia. I genitori di Pietro sono uniti da una passione comune: in montagna si sono conosciuti, innamorati, si sono addirittura sposati ai piedi delle Tre Cime di Lavaredo. La montagna li ha uniti da sempre, anche nella tragedia, e l’orizzonte piatto di Milano li riempie ora di rimpianto e nostalgia. Quando scoprono il paesino di Grana, ai piedi del Monte Rosa, sentono di aver trovato il posto giusto.

Da sinistra: Alberto Rollo, finalista Premio Strega 2017, con Paolo di Paolo e Giorgio Marchini

 

All’edizione 2017 di Leggermente dedicata al tema “Sul confine” ha preso parte anche un altro dei cinque finalisti dello Strega, ovvero Alberto Rollo (già direttore letterario della Giangiacomo Feltrinelli Editore, condirettore della rivista Linea d’Ombra e traduttore di autori contemporanei come Jonathan Coe e William Faulkner), che a Lecco il 16 marzo ha presentato “Un’educazione milanese(Manni Editore) dialogando con lo scrittore Paolo Di Paolo e il professor Giorgio Marchini. Il libro è viaggio nella biografia della città. Si entra nella storia dagli anni Cinquanta: l’infanzia nei nuovi quartieri periferici con le paterne “lezioni di cultura operaia”, le materne divagazioni sulla magia del lavoro sartoriale, la famiglia comunista e quella cattolica, le ascendenze lombarde e quelle leccesi, le gite in tram e quelle in moto.