S. Antonio Abate: rivive la tradizione con la benedizione degli animali

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LECCO – “In passato gli animali affiancavano l’uomo nelle fatiche quotidiane, oggi  ci fanno compagnia nelle nostre case. Ma non devono essere considerati dei bambolotti o dei giocattoli, non siano il sostituto di nessuna persona. Ringraziamo il Signore per questa gioia”.

Don Claudio Maggioni si rivolge così ai tanti fedeli che sono accorsi sul sagrato della chiesa di Malavedo con le loro bestiole per la festa di S. Antonio Abate: una tradizione che i parrocchiani del rione lecchese hanno preservato fino ad oggi e che questa domenica, giorno della ricorrenza del santo, si è rinnovata con la benedizione agli animali.

 

Cagnolini, gatti, canarini, una gallina e anche una pecora hanno accompagnato i loro padroncini, i tanti anche i bambini insieme ai loro genitori hanno partecipato alla cerimonia. Per tutti il rinfresco offerto dai volontari della parrocchia. 

Nato in Egitto intorno alla metà del terzo secolo, San Antonio Abate è considerato il fondatore del monachesimo cristiano e protettore degli animali domestici.

 

 

Nella chiesa lecchese è conservata una reliquia del santo esposta proprio in occasione del 17 gennaio e con la quale don Claudio , responsabile della comunità pastorale, ha benedetto i presenti alla celebrazione della santa messa, prima di consacrare il bestiame. Una tradizione che domenica è rivissuta in altri paesi lecchesi.