Strage di Fossoli, al Polo museale un nuovo allestimento alla memoria

Tempo di lettura: 4 minuti

Polo Museale Fossoli (1)

 

LECCO – Era l’alba del 12 luglio 1944 quando al Poligono di tiro di Cibeno, vicino a Carpi, vennero fucilati 67 internati politici del campo di concentramento di Fossoli. Tra loro anche quattro cittadini lecchesi: Antonio Colombo, Lino Ciceri, Luigi Frigerio e Franco Minonzio, legati ai Comitati Sindacali Clandestini del CLN di Lecco e accusati di aver collaborato con l’organizzazione che si occupava dell’espatrio clandestino verso la vicina Svizzera di tanti perseguitati politici, razziali o ex prigionieri in fuga dai campi di prigionia tedeschi.

 

Polo Museale Resistenza (4)

 

A ricordare settant’anni dopo quella pagina tragica della storia resistenziale italiana e lecchese, nella mattinata di sabato 29 novembre, presso la Sala della Resistenza di Palazzo Belgiojoso è stato inaugurato un nuovo allestimento, formato da un grande pannello informativo relativo proprio a quell’eccidio e agli avvenimenti del campo di Fossoli, di cui furono vittime anche quattro lecchesi.

“L’inaugurazione di questa mattina – ha spiegato l’assessore alla cultura Michele Tavola – si inserisce nel solco di quei tanti piccoli interventi fatti nel corso degli anni, che però rendono vivo il museo e lo abbelliscono gradualmente. Si tratta di un lavoro non solo materiale, ma anche formativo e didattico, grazie all’impegno e alla collaborazione fra Comune, ANPI e Provincia. I nuovi pannelli didattici rappresentano quindi una nuova spinta per tutto il Polo museale”.

Polo Museale Resistenza (1)“La città e il territorio – ha aggiunto Patrizia Milani dell’ANPI Lecco – devono avere una propria memoria che si trasformi poi in storia, per non dimenticare mai ciò che è stato il nostro passato: Lecco è Medaglia d’argento al valore per la Resistenza, per questo è importante continuare nei nostri piccoli passi di ricerca storica. Questa Sala della Resistenza aggiunge ogni volta notizie di carattere storico e proprio il continuo processo storico è il vero elemento basilare per un luogo come questo”.

Presente alla cerimonia inaugurale anche Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli: “da anni condividiamo con la città di Lecco la commemorazione del 12 luglio – ha ricordato – e per questo mi preme sottolineare quanto sia importante far conoscere la vicenda della strage di Fossoli non solo per arricchire la conoscenza soprattutto tra i più giovani, ma perché sapendo quello che è successo a Fossoli nel 1944 possiamo avere occhi diversi per interrogare il nostro presente: è il modo migliore per fare quella memoria che poi diventa storia”. “Oggi – ha aggiunto la direttrice della Fondazione Fossoli – disponiamo di libri, di qualche testimone ancora in vita e dei luoghi: mi piacerebbe che Fossoli potesse diventare un testimone di pietra, perché la deportazione, prima di finire in luoghi lontani come Auschwitz o Mauthausen, è iniziata vicino a casa nostra, in un luogo e sotto una responsabilità tutta italiana”.

Polo Museale Fossoli (2) Rossetto Tavola)A concludere la cerimonia di inaugurazione del nuovo allestimento è intervenuto il direttore del Polo Museale di Palazzo Belgiojoso, Mauro Rossetto: “questa è la sala che ha avuto più inaugurazioni – ha spiegato Rossetto – e questa è una cosa positiva, perché vuol dire che c’è un ottimo processo di ricerca e collaborazione tra museo e ANPI. Quando parliamo di storia contemporanea è più difficile storicizzare, analizzare e valutare eventi o fenomeni così vicini nel tempo, riuscendo allo stesso tempo a rispettare il valore della testimonianza stessa e ad evitare il feticismo degli oggetti esposti. Oggi la Sala ha raggiunto un’esaustiva completezza espositiva, soffermandosi soprattutto su documenti riguardanti la vita quotidiana tra l’8 settembre 1943 e la fine della guerra, oltre ad aspetti della lotta partigiana, dalla formazione dei primi nuclei di resistenza fino ai problemi di razionamento alimentare e ai bombardamenti anglo-americani, senza scordare il ruolo attivo nell’antifascismo del clero locale e della resistenza civile delle donne. L’inserimento di un nuovo pannello dedicato alla strage di Fossoli aggiunge valore alla Sala stessa, facendo scoprire la storia di un luogo che da campo di morte si è trasformato negli anni successivi alla guerra in un luogo di speranza, con la comunità Nomadelfia di don Zeno”. “Quella di Fossoli – ha concluso il direttore Mauro Rossetto – è senz’altro una storia attuale e ancora viva, da ricordare”.