Su Villa Manzoni “una coltre di indifferenza”, ne parla anche La Stampa

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LECCO – “Quel ramo del lago di Como che ai tempi di Alessandro Manzoni volgeva a mezzogiorno e ora giace sepolto sotto una spessa coltre di indifferenza, ignoranza, cecità. Tra palazzi che ambirebbero a essere grattacieli come una Lecco che vorrebbe tanto imitare Milano e finestre vietate ai turisti per incuria e la necessità di occuparsi delle buche delle strade prima che di un’antica dimora”.

Inizia così l’articolo che La Stampa, nel suo inserto, ha voluto dedicare venerdì alla storica residenza lecchese del maestro della letteratura italiana, un bene storico nazionale che da tempo necessita di lavori di restauro e “che – scrive il giornale torinese – da più di venti anni assiste a un susseguirsi di ministri, assessori, parole, e non molto di più”.

La villa ospita la galleria d’arte ma, come ricorda bene La Stampa, nel 2014 la Regione ha cancellato la residenza del Manzoni dall’elenco dei musei accreditati, dopo averne già sospeso il riconoscimento nel 2011.

“Il portone principale è sbarrato – scrive la Stampa – Sulla facciata crepe, graffiti, infissi divelti. I visitatori entrano dall’ingresso di servizio, che all’epoca di Manzoni erano le scuderie. Biglietto 4 euro: niente Bancomat o carte di credito ma tariffa ridotta come prevede il regolamento quando solo una parte del museo è accessibile. E a villa Manzoni le sale visitabili sono otto, le altre sono prive di agibilità o di impianti a norma, quindi chiuse”.

“La casa del Manzoni rovinata dal cemento” titola il giornale, riferendosi a quel panorama non più ammirabile dalla villa,  “una parte è nascosta dietro grattacieli costruiti senza curarsi troppo di distruggere una cartolina d’arte stampata nella mente di milioni di persone.

 

 

“Questo è frutto di anni di politiche di cementificazione su cui non entro nel merito. E’ innegabile però la situazione di Villa Manzoni, così’ come è innegabile che per più di vent’anni non siano stati fatti interventi di riqualificazione – spiega l’assessore Simona Piazza – le precedenti amministrazioni non hanno mai inserito questo bene tra le priorità. Si tratta di un restauro corposo, costoso e complesso per i vincoli a tutela dell’immobile e quelli di bilancio a cui il Comune deve attenersi”.

L’assessore Simona Piazza

Eppure dal 2014 il Ministero ha destinato 452 mila euro alla Soprintendenza per effettuare gli interventi di restauro.  “Si aggiungono ai 152 mila euro già stanziati dal Comune per i lavori di consolidamento – prosegue l’assessore – il finanziamento del Ministero è stato assegnato direttamente alla soprintendenza che si farà carico del restauro del piano terra della villa e del nuovo percorso manzoniano. Sappiamo che stanno effettuando le verifiche necessarie per mettere a gara i lavori”.

Un restauro che dovrà essere affrontato “step by step e quando i lavori della soprintendenza si concluderanno potranno iniziare gli interventi di rifinitura del pian terreno finanziati attraverso i fondi, 380 mila euro, che ci sono stati assegnati attraverso il bando Cariplo. Credo che il recupero e la valorizzazione dei nostri beni debbano essere il cuore della programmazione amministrativa della città. Villa Manzoni, insieme al Teatro della Società, sono oggi al centro dell’attenzione della nostra amministrazione”.