Civate. San Pietro al Monte Candidata all’Unesco, appello alla Regione

Tempo di lettura: 2 minuti
San Pietro al Monte - Civate

Candidatura congiunta all’Unesco degli insediamenti benedettini medioevali, tra cui S.Pietro al Monte di Civate

I sindaci dei nove comuni coinvolti si appellano ai presidenti delle sei regioni per spingere la candidatura

LECCO – Nove Comuni e sei Regioni coinvolti nella candidatura UNESCO degli insediamenti benedettini altomedievali in Italia, tra questi l’Abbazia di San Pietro al Monte a Civate

“San Pietro al Monte è un monumento unico ed inimitabile, un bene di inestimabile valore culturale e religioso non solo per Civate – sottolinea il sindaco Angelo Isella – Un ringraziamento sincero va alla Fondazione Comunitaria del Lecchese, in particolare alla Presidente Maria Grazia Nasazzi, per l’impegno dimostrato a sostegno di questa causa. L’iter è iniziato nel 2013 quando proprio la Fondazione, su richiesta del Presidente della Comunità Montana Lario Orientale, ha avviato l’operazione UNESCO, accettando di coordinare il gruppo di soggetti titolari di responsabilità per quanto riguarda il complesso monumentale civatese, impegnandosi a fornire una adeguata copertura finanziaria.”

Subiaco, Montecassino, Farfa, San Vincenzo al Volturno, San Pietro al Monte, Sacra di San Michele, Sant’Angelo in Formis, San Vittore alle Chiuse: sono questi i monasteri benedettini coinvolti nella proposta di candidatura seriale UNESCO. Una proposta che ha ottenuto nel 2016 l’inserimento nella Tentative List italiana presso l’UNESCO, e che è oggi in fase avanzata di elaborazione.

San Pietro al Monte

Ora sono i primi cittadini dei comuni dove hanno sede le otto abbazie benedettine scelte per la candidatura UNESCO che scendono in campo e si appellano alle rispettive Regioni (Lombardia, Lazio, Molise, Piemonte, Marche, Campania), tramite nota ufficiale, per una fattiva collaborazione nel raggiungimento di un obiettivo di straordinaria importanza per la valorizzazione di interi territori e per un turismo culturale di livello, oltreché occasione di investimenti altamente qualificati che tutti i riconoscimenti UNESCO producono.

Il Coordinamento dei Sindaci dei Comuni chiede in particolare ai sei Presidenti Regionali un’immediata interlocuzione sullo stato dell’arte della candidatura, e “l’avvio di un accordo di programma interregionale – si legge nella missiva – essendo imprescindibile, vista la valenza della candidatura, un’azione sinergica e coordinata tra le amministrazioni del territorio di primo e secondo livello, con opportuni protocolli ed accordi per la gestione del sito, oltre ad un’azione politica di sostegno presso il Ministero della Cultura”.