Ance: “Più controlli e investimenti pubblici, così riparte l’edilizia”

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Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco Sondrio
Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco Sondrio
Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco Sondrio

 

LECCO – “L’unico modo che le nostre imprese hanno per sopravvivere è operare nella legalità, solo così avremo costi uguali per tutti e combatteremo la concorrenza sleale, ma servono i controlli e leggi che tutelino i corretti. Tutti devono fare uno sforzo, anche noi, per eliminare le mele marce”.

Questo il messaggio che Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco e Sondrio, ha voluto lanciare alla platea riunita venerdì sera all’Espe di Lecco per l’assemblea annuale dei costruttori, la prima dopo la fusione tra l’Ance lecchese e quella sondriese.

“Insieme, per essere più vicini al territorio e ai nostri associati – ha sottolineato GianMaria Castelli, già presidente di Ance Sondrio e oggi vice presidente nella neonata associazione interprovinciale – C’è sempre stato un dialogo forte tra le nostre comunità , ora lavoreremo insieme unendo le nostre competenze e le nostre esperienze”.

Il vice presidente Gianmaria Castelli
Il vice presidente Gianmaria Castelli

 

Il settore conta in tutta Italia oltre 1,4 milioni di occupati, per un giro di affari di 125 milioni di euro all’anno. Dopo anni di buio, anche il comparto edile, così come l’industria, vuole rilanciarsi: Edilizia 4.0 è il nuovo orizzonte.

“Siamo di fronte ad una fase nuova del nostro lavoro – ha spiegato Piazza – una tappa del processo di cambiamento che, complice una crisi che ha mutato radicalmente il quadro in cui l’attività delle nostre imprese si colloca, procede a scatti e non in modo regolare”.

Un cambiamento che necessita la spinta di nuovi investimenti pubblici che lo possano sorreggere: “Occorrono incentivi potenziati per la ristrutturazione edilizia, la riqualificazione energetica e antisismica – ha proseguito il presidente dei costruttori – La sostituzione edilizia è la strada che può favorire la rigenerazione del tessuto urbano nelle nostre città”.

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L’intervento di Sergio Piazza in assemblea

 

Una rivoluzione che passa anche dall’innovazione dei prodotti, un utilizzo più efficiente dei materiali, “costruire in qualità – come sottolineato da Piazza – che significa affrontare dei costi ma è la scelta da fare, nonostante le difficoltà di tutti, e con un aiuto da parte dell’ente pubblico che deve tutelare le imprese corrette”.

Piazza ha insistito più volte sulla questione delle legalità degli operatori del settore: “Subiamo la concorrenza sleale di chi si improvvisa imprenditore edile, mettendo a rischio la sicurezza dei lavoratori e di chi acquista l’immobile. Servono leggi e controlli più efficaci, perché dai controlli si può imparare. Devono essere però mirati a tutti e non ai soliti noti”.

Il presidente di Ance ha rimarcato anche la necessità di un contratto unico di cantiere e ha puntato il dito sui ribassi troppo forti, anche del 40%,  negli appalti pubblici, “le istituzioni devono trovare il modo di non applicarli o di vigilare in modo più forte sui i vincitori di queste gare”.

“Abbiamo smesso di piangerci addosso – ha affermato Piazza – abbiamo capito che quello che non ci danno gli altri dobbiamo prendercelo da noi”.

I premi assegnati alle imprese più longeve in Ance
I premi assegnati alle imprese più longeve in Ance

 

Le fatiche degli ultimi tempi non cancellano la storia di grande impegno dei costruttori lecchesi e sondriesi. Lo testimoniano le imprese premiate da Ance per l’importante traguardo e per la loro fedeltà associativa: sono giunte al loro 40esimo anno di iscrizione la CoMas di Monticello Brianza, la Pomi Domenico di Taceno, la Quadrio Camillo Costruzioni di Sondrio, 43 anni per l’Impresa Rigamonti di Sondrio, 54 anni la Costruzioni Cerri di Talamona e la Grolli Costruzioni di S. Giacomo di Teglio, 56 anni l’Impresa Mazza di Prata Camportaccio. Iscritte ben dal 1945 la Della Bona Costruzioni di Tirano, la Leopoldo Castelli Costruzioni di Morbegno e l’Impresa Andreani di Sondrio.