Apertura nuovi centri commerciali, ecco le direttive della Commissione regionale

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centro commercialeMILANO – Otto pagine di inviti e raccomandazioni. E’ più che dettagliato il parere (Par 14) approvato ieri, lunedì, in IV Commissione e relativo alle norme per l’autorizzazione all’apertura o alla modifica dei centri commerciali. Un provvedimento che si inserisce nel contesto normativo legato alla moratoria sulla grande distribuzione e alle linee guida per lo sviluppo delle imprese del settore commerciale.

Il provvedimento, illustrato dal relatore Antonello Formenti (Lega Nord), è frutto di un inteso lavoro dell’intera Commissione e arriva al termine di prolungate audizioni con enti e associazioni di categoria.

Lunedì mattina,  il Par 14 è stato approvato dalla maggioranza con il voto di astensione di Pd, Patto Civico e Movimento 5 Stelle.

“Sono molto soddisfatto del lavoro di squadra testimoniato anche dall’astensione delle minoranze – spiega il Presidente, Angelo Ciocca (Lega Nord) – Questo è più di un parere: è un valore aggiunto al risultato già ottenuto dalla Giunta e che risponde alle esigenze manifestateci dal territorio, dai lavoratori e dagli imprenditori. Coniughiamo la convivenza di grandi strutture e negozi al dettaglio limitando le dimensioni delle gallerie commerciali, distribuendo gli oneri di urbanizzazione anche sui Comuni limitrofi (di prima e seconda corona, ndr) a quello che ospiterà un nuovo centro commerciale e adeguando gli oneri di urbanizzazione all’andamento dell’indice Istat degli ultimi 5 anni. Sul fronte della tutela dei lavoratori non solo prevediamo la partecipazione dei sindacati alla Conferenza di servizi che valuterà le richieste di apertura ma anche una precisa durata per le fideiussioni a garanzia degli impegni occupazionali degli operatori. Fondamentale è lo stop all’edificazione su aree agricole”.

“La nostra preoccupazione era favorire l’occupazione e riequilibrare grandi e piccole strutture di vendita, salvaguardando la libertà d’impresa – aggiunge il vicepresidente Carlo Malvezzi (NCD) – Per questo abbassiamo la contribuzione agli operatori che attuano bonifiche o intervengono su aree dismesse, promuoviamo ricadute finanziarie sui distretti del commercio e introduciamo una semplificazione normativa per chi non aumenta la superficie di vendita ma si limita a razionalizzare gli spazi. Leghiamo di fatto l’idea di commercio alla riqualificazione urbana”.

“Abbiamo apprezzato alcuni passaggi del provvedimento – spiega il consigliere segretario Enrico Brambilla (PD), ma le vere novità potranno venire solo con modifiche legislative che dovranno contenere nuovi elementi di cogenza soprattutto per la programmazione su area. Di sicuro va rilevata l’importanza della in edificabilità sulle aree agricole”.

“Sicuramente vanno apprezzate le misure a tutela della piccola impresa e delle aree agricole – aggiunge Dario Violi (M5S) – ma ora sono necessarie norme con valenza legislativa. Su alcuni aspetti, poi, si è perso tempo: i parametri sulla valutazione dell’impatto ambientale in termini di traffico indotto non sono aggiornati, quindi le previsioni in questo senso sono inattendibili”.

“Questo provvedimento è fondamentale perché integra con importanti novità il documento predisposto dalla Giunta – commenta Marco Tizzoni (Lista Maroni) – Si è riportata attenzione sull’impatto subito anche dai Comuni limitrofi e si danno garanzie legislative concrete per la tenuta dei centri storici e del commercio di vicinato. Inoltre aggiorniamo i parametri Istat per le compensazioni economiche, invitiamo la Regione a non promuovere insediamenti commerciali in zone critiche e tuteliamo l’occupazione definendo con precisione le fideiussioni a carico degli operatori”.