API, il presidente Sabadini: “Il futuro è ancora l’industria”

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Il presidente Sabadini interviene all'assemblea annuale di Api
Il presidente Sabadini interviene all'assemblea annuale di Api
Il presidente Sabadini interviene all’assemblea annuale di Api

 

LECCO – “E’ necessario concentrare gli sforzi sull’industria ed essere attenti alle richieste che giungono dal mercato”. E’ quanto ha auspicato il presidente dell’Api di Lecco all’assemblea annuale dell’associazione dei piccoli medi imprenditori, che si è svolta martedì pomeriggio all’Auditorium della Camera di Commercio.

Non a caso “Per un domani chiamato industria” è stato lo slogan che ha titolato l’incontro, al quale hanno partecipato gli associati di Api, i rappresentati delle istituzioni e del mondo economico lecchese.

Il pubblico riunito nell'auditorium della Casa dell'Economia
Il pubblico riunito nell’auditorium della Casa dell’Economia

“Se l’Unione Europea spinge affinché il manifatturiero possa raggiungere il 20% della sua economia complessiva, a Lecco rappresenta il 70% – ha proseguito Sabadini – un punto di forza che rappresenta anche un punto di partenza per il futuro del nostro territorio”.

Accanto all’industria, il mondo della ricerca che può consentire alla prima l’evoluzione necessaria per reggersi nel mercato globale: “Abbiamo vinto la scommessa di avere in città non un’università, ma un vero polo di ricerca che comprende il Politecnico e i suoi laboratori, il Cnr. Sappiamo che non è semplice creare un legame tra questi due mondi, l’obiettivo da perseguire è però quello di rendere accessibile alle imprese, anche quelle medio piccole, la fonte della conoscenza per innescare nuovi processi produttivi”.

 

La tavola rotonda: da sinistra Stefano Covino, dall'istituto di astrofisica, il presidente Luigi Sabadini, moderatore dal dibattito Gigi Riva, direttore del Giornale di Lecco, il prof. Luciano Fasano.
La tavola rotonda: da sinistra Stefano Covino, dall’istituto di astrofisica, il presidente Luigi Sabadini, moderatore dal dibattito Gigi Riva, direttore del Giornale di Lecco, il prof. Luciano Fasano.

Un aspetto sul quale ha insisto anche il prof. Luciano Fasano, docente di Scienza Politica all’Università degli Studi di Milano e realizzatore dell’indagine promossa da Api per comprendere le dinamiche dello sviluppo manifatturiero ed economico del territorio lecchese ed individuare possibili traiettorie future:

Il prof. Luciano Fasano
Il prof. Luciano Fasano

Un rapporto, quello tra imprese e ricerca, giudicato da come “decisivo” dall’esperto relatore, che però deve “superare quelle difficoltà dovute a logiche differenti” che animano le due realtà. Gli altri due attori fondamentali per il futuro industriale lecchese sono identificati dal professore nella banche, che devono garantire maggiore accesso al credito “valutando l’investimento andando oltre l’analisi dei conti”, e la politica che negli ultimi anni vive anch’essa una crisi, “in crisi è la rappresentanza degli interessi economici”, compresi quelli delle aziende.

“Le imprese lecchesi si sono trasformate negli anni, mantenendo dei tratti genetici fondamentali – ha spiegato Fasano – è venuto a crearsi un tessuto industriale diffuso, suddiviso in due filiere, quella che guarda all’internazionalizzazione, processo che è stato forzato ma che ha proiettato le aziende con decisione sul mercato globale, e quelle orientate all’indotto locale e di subfornitura alle prime. Quella dell’imprenditore, resta ancora una vocazione nel lecchese”.


API assemblea 2016 (33)