Artigianato in difficoltà: “Prevale il pessimismo, ma alcuni resistono”

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – E’ un mondo dell’artigianato afflitto, ma ancora speranzoso, quello che si affaccia alla Mostra alla Lariofiere, in programma tra il 27 ottobre al 4 novembre (vedi articolo).

“La tormentata evoluzione della crisi economica e di sistema che ha presentato il conto a molte piccole imprese – ha spiegato il presidente di Confartigianato Lecco, Daniele Riva – L’ultima indagine camerale riporta, per il settore artigiano, un segno meno per tutti gli indicatori: a livello tendenziale la produzione evidenzia un calo del 6,7%; il fatturato totale diminuisce di oltre 7 punti percentuali, gli ordini totali registrano un calo dell’11,8%. Alla seria involuzione dei trend relativi alla produzione e alla domanda, si aggiunge l’aggravante del consistente aumento dei prezzi di beni e servizi, che il recente aumento dell’IVA, deliberato dal Consiglio dei Ministri lo scorso 10 ottobre, è andato a peggiorare ulteriormente”.

“Neppure la situazione occupazionale è confortante – ha proseguito Riva – mentre fino ad oggi vi era stata una sostanziale tenuta, le previsioni occupazionali posizionano Lecco addirittura all’ultimo posto nella graduatoria nazionale per tasso di entrata. Da sottolineare però, e questa è una notizia buona, che l’occupazione nel settore artigiano lecchese rimane sostanzialmente invariata. Vi sono infatti alcuni comparti che, nonostante tutto, resistono e addirittura crescono, come le attività legate all’information technology, alle riparazioni, all’alimentare. Mentre il manifatturiero e l’edilizia stanno sopportando il peso maggiore della crisi, con serie difficoltà che ricadono immediatamente sull’indotto, va meglio per gli imprenditori dei servizi, come acconciatori ed estetiste”.

Le previsioni del comparto artigiano rimangono comunque negative – conclude – Infatti, prevalgono nettamente i pessimisti per quanto riguarda la produzione, la domanda estera e l’occupazione.

La preoccupante situazione descritta da Daniele Riva è condivisa dal suo “collega” comasco, il presidente dei Confartigianato Como, Marco Galimberti:

“I segnali di una vera ripresa sono deboli. Ma forse non è giusto chiamarla ripresa, ma cambiamento, al quale malgrado tutto dobbiamo adeguarci. L’orizzonte che abbiamo davanti non è più quello del 2007. L’emergenza non è ancora finita. Le decisioni del Governo non stanno rispondendo alle pressanti richieste di abbassare la soglia di tassazione. La pressione fiscale è salita al 44,7% nel 2012 e registrerà una percentuale del 45,3% nel 2013. In pratica, la pressione fiscale effettiva salirà al 54,5%, non considerando nel conto, coloro che le tasse non le pagano per niente”.

“I tempi di pagamento sono aumentati nell’ultimo anno di 44 giorni, arrivando ad una media di 137 giorni di attesa con i privati e di 180 con lo Stato – ha aggiunto Galimberti – Un costo per le imprese, di ben 3,6 miliardi di euro. E ancora: per una piccola impresa italiana il divario del prezzo dell’energia elettrica con l’Eurozona è incredibilmente del 41,8%. Mi dite quale competitività possono avere i nostri prodotti e i nostri servizi se già partiamo con 5 lunghezze di svantaggio dai nostri più vicini concorrenti?”