B&B e affittacamere: “Maggiori controlli contro gli abusivi”

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Bed-&-breakfast

LECCO – Giro di vite contro l’abusivismo e l’evasione nel settore della ricezione: un problema non nuovo, quello delle strutture ricettive abusive, in primis Bed&Breakfast ed Affittacamere, ma che secondo i vertici di Federalberghi Lecco Severino Beri e il sindacalista Fabrizio Bonfanti  di Uiltucs comincia ad essere fuori controllo, con un numero di strutture sospette in costante (e concorrenziale) aumento in tutto il territorio lecchese.

Il “sommerso” nel turismo era stato al centro di un monitoraggio condotto dalla Federazione degli Albergatori italiani, presieduta da Bernabò Bocca, i cui risultati presentati lo scorso novembre avevano rilevato delle anomalie. Tra le realtà finite nel mirino del sondaggio degli albergatori c’è anche Airbnb, il noto portale online con annunci di case, camere e alloggi per breve periodo. 176.870 le strutture messe in vendita sul sito del portale, un numero notevole considerando che nel 2009, quindi solo sei anni fa, erano 234 e che, oggi, le strutture extralberghiere italiane censite dall’Istat sono 117.749.

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Severino Beri, Presidente di Federalberghi Lecco

E proprio un confronto tra strutture regolarmente censite e autorizzate e i siti di affittacamere/b&b è quanto suggeriscono sindacati e Federalberghi:

Ci tengo a sottolineare – ha spiegato Beri – che gli albergatori non ce l’hanno contro i bed&breakfast. Quello che chiediamo è un maggiore controllo sulle strutture. Le leggi devono essere rispettate da tutti. Perché noi albergatori paghiamo fior di soldi per essere in regola sotto tutti i punti di vista, quando poi ci sono questi affittacamere o bed&breakfast che non si attengono a nessuna delle regole previste dalla legge regionale sul turismo? So di clienti di alcune di queste strutture che al mattino invece di avere la colazione, come previsto dalla dicitura “Bed&Breakfast”, hanno ricevuto un buono per farla al bar. Questa finisce per essere concorrenza sleale, senza parlare del problema dell’evasione, ed è ora che la situazione venga monitorata con più costanza e attenzione” ha proseguito Beri.

“Il suggerimento, per cominciare, è quello di fare un semplice confronto tra le strutture censite sul territorio lecchese e i siti di affittacamere e simili, si vedrà che la differenza di numeri è notevole”.

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Emilia (Liu) Lamperti

Che ci voglia maggiore controllo lo ha sostenuto anche Emilia Lamperti, referente dell’Associazione B&b di Lecco “Ospiti per Casa”: “Il problema del nero e dell’evasione c’è sempre stato e sempre ci sarà – ha commentato – ma è anche vero che Federalberghi, periodicamente, scaglia sulle strutture extra-alberghiere questa polemica, dettata dalla paura della concorrenza sleale. Le  strutture di questo tipo non fanno alcuna concorrenza sleale agli albergatori – ha chiarito – sono i turisti a scegliere sempre più soluzioni di questo tipo quando vengono in vacanza dalle nostre parti, i dati sulle presenze lo hanno dimostrato”. Strutture complementari ed extra-alberghiere sono state scelte dal 19,89% dei turisti stranieri in più durante il 2015.

Se il turismo sul Lago e in città è in crescita – ha continuato Lamperti – è merito nostro. Sono pienamente d’accordo che laddove esista dell’illecito o del sommerso bisogna intervenire, ma le situazioni vanno segnalate agli enti preposti, ovvero i Comuni, come spiega la nuova legge regionale sul turismo, che allo stesso tempo devono impegnarsi in queste azioni di controllo e monitoraggio. Oltre tutto per me c’è anche molta confusione di fondo, il bed&breakfast non è un appartamentino affittato, la confusione nasce dal fatto che purtroppo capita che qualcuno voglia fare il furbo e metta in piedi soluzioni di questo tipo, in giro per l’Italia se ne vedono. Sulle case vacanze la legge stabilisce chiaramente che un privato può affittare in questo modo fino al massimo tre stabili. Insomma la legge c’è, è stata appena aggiornata e tutti gli operatori delle strutture ricettive dovrebbero averla bene presente, prima di lanciare qualunque accusa. Quindi – ha concluso Lamperti – se Federalberghi ‘annusa’ dell’illecito, perché non lo segnala, specificando di quali strutture si parla e dove sono?”

Diverse centinaia le strutture di B&b nell’area Como-Lecco (323 nel giugno 2014). L’Associazione “Ospiti per casa” è nata 13 anni fa: in Provincia di Lecco (escludendo quindi Como e anche il Lago di Lugano) conta oggi un totale di 44 strutture associate, di cui 14  tra Lecco e la Valsassina, 23 in centro Lago, 4 in Brianza e 3 in alto Lago. Clicca qui per andare al sito dell’Associazione.

Fabrizio Bonfanti Uiltucs
Fabrizio Bonfanti Uiltucs

Per monitorare le strutture extralberghiere, ha fatto sapere Bonfanti, gli Enti bilaterali stanno discutendo in questi giorni sulla formazione di una specifica commissione di vigilanza che dovrà in pochi mesi “fotografare” quella che è la realtà sul territorio lecchese:

“E’ chiaro che non è un monitoraggio facile – ha spiegato il sindacalista – ma questa commissione avrà il preciso compito di individuare e segnalare eventuali sommersi. Calcoliamo di poter già dare un primo quadro della situazione entro il primo trimestre del 2016”. Alla commissione parteciperanno i responsabili degli Enti bilaterali, Federalberghi e diversi operatori di strutture ricettive, con l’ausilio di altre associazioni e della Camera di Commercio.

Il Comune, dal canto suo, garantisce la massima attenzione e cooperazione su questo tipo di problema: “Le segnalazioni vanno fatte e dove possibile si cercherà di lottare contro questo abusivismo, molto difficile da scoprire – ha detto l’assessore al Turismo Francesca Bonacina – le strutture extralberghiere come i bed&breakfast costituiscono una forte attrattiva per i turisti del nostro territorio, vanno incentivati e sostenuti, pur che tutto sia in regola”.