Cala il ricorso alla cassa, ma l’ordinaria cresce nel metallurgico

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lavoroLECCO – Cassa integrazione in calo a febbraio 2016: la richiesta dell’ammortizzatore sociale da parte delle aziende lecchesi ha registrato un crollo del -51%, in linea con il dato regionale (-25,7%) ma in controtendenza rispetto a quello registrato nel comasco (+4,4%) e il dato nazionale (+1,9%). Questo secondo i dati diffusi martedì dalla Uil del Lario.

In totale, il dato dei primi due mesi ammonta a 552.779 ore autorizzate nel lecchese per  circa 3.252  lavoratori. 

Una richiesta influenzata dalla cassa straordinaria, che nella Provincia di Como è aumentata del 45,0% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, anche questa in linea con il dato nazionale +11,2%, mentre in provincia di Lecco è scesa del -57,0%. 

L’incremento percentuale di cassa integrazione in Provincia di Como si è fatto sentire nei settori dell’artigianato e del commercio, mentre nella Provincia di Lecco ha pesato nell’edilizia e artigianato. È ancora il settore tessile, in Provincia di Como, che subisce gli effetti della crisi economica, con un incremento di cassa straordinaria +9,2% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso, anche se complessivamente la cassa nel settore è diminuita del 4%.

Nel territorio di Lecco, se la cassa ordinaria cala in generale del 51,7%,  il settore economico principale, quello metallurgico, riscontra una frenata della cassa integrazione straordinaria -9,2%, mentre la cassa  integrazione ordinaria subisce un forte incremento, oltre il 900%.

“I dati dimostrano che l’instabilità e la turbolenza della crisi economica si fa ancora sentire. Una ripresa ancora troppo debole per rappresentare una vera svolta del Paese, che permetta una diminuzione stabile della disoccupazione nelle Province di Como e Lecco – spiegano dal sindacato – nel 2007 erano 13.979 (10.041 disoccupati a Como; 3.938 a Lecco) le persone in cerca di lavoro nelle due Province, mentre nel 2015 erano 31.155 (21.465 disoccupati a Como; 9.690 disoccupati a Lecco)”.