Calamità naturali e conservazione dei beni storici, architetti in convegno

Tempo di lettura: 3 minuti

LECCO – Il convegno organizzato dalla Commissione Protezione Civile insieme alla Commissione Cultura presso la sede degli Architetti di Lecco nella giornata di martedì ha avuto un’ottima affluenza che è segno della sensibilità degli architetti lecchesi al tema della conservazione dei beni culturali e ambientali.

Di alto livello gli interventi dei diversi relatori che si sono susseguiti. Dopo un breve saluto portato da parte del consigliere arch. Davide Panzeri a nome anche del presidente dell’Ordine e un grazie a tutti i presenti che hanno accettato l’invito, l’arch. Eugenio Dell’Era ha descritto di cosa si occupa il gruppo di protezione di Protezione Civile ringraziando singolarmente i vari componenti.

Gli architetti Dell Era e Conti

L’arch. Daniela Lattanzi, funzionario del Ministero dei Beni Culturali, ha portato esempi reali di quanto accaduto negli ultimi eventi sismici e di come sia indispensabile mettere in sicurezza gli immobili e conservare tutte le opere di valore immobili e mobili. Un lavoro svolto in tempo ristretti e in situazioni di pericolo imminente.

L’arch. Marco Bertelli ha descritto la classificazione sismica e la relativa normativa tecnica che in questi anni ha subito diversi aggiornamenti e adeguamenti.

L’intervento dell’arch. Lorenzo Cantini, docente del Politecnico di Milano ha mostrato come lo studio dei resti lasciati dagli eventi sismici debba essere di aiuto per le costruzioni future. Soprattutto ha messo in rilievo come le costruzioni in molti casi non sono state costruite seguendo le regole del buon costruire.

Lorenzo Cantini

“Proprio in questi casi –  ha spiegato – si dovrebbe investire sui rilievi preventivi con strumentazioni sofisticate che possono anticipare una serie di interventi di adeguamento sismico e poter affrontare con maggiore sicurezza i terremoti. Per sintetizzare serve una cultura maggiore per affrontare questi problemi e serve una tecnica più adeguata per risolverli”.

L’arch. Carol Monticelli e il collega Salvatore Viscuso hanno puntato l’attenzione sulle costruzioni di emergenza necessaire nei luoghi colpiti da calamità naturali. La possibilità di realizzare elementi flessibili, modulari e adattabili alle diverse esigenze assemblando dei kit in officina, così da recapitare nelle zone colpite da calamità solo strutture mirate alle richieste. Inoltre un approccio sistemico potrebbe essere un interessante alternativa alle ricostruzioni post sisma a cui abbiamo assistito negli ultimi decenni.

Arch. Carol Monticelli

 

L’ultimo intervento è dell’ing. Marco Mariani, che ha mostrato le opere provvisionali post sisma necessarie per mettere in sicurezza gli immobili soprattutto lungo le piazze e le pubbliche vie per garantire l’incolumità dei passanti.

“Tutti gli interventi – evidenziano dall’Ordine degli Architetti – hanno messo sul piatto diversi spunti di riflessione su come sviluppare le tecniche di adeguamento, di conservazione e di recupero dei beni culturali e ambientali che probabilmente verranno riprese in un convegno da programmare nei prossimi mesi”.