Calolzio, moria negozi. “Serve aiuto non lacrime di coccodrillo”

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Cristina Valsecchi

Cristina ValsecchiCALOLZIO – “Dispiace che il nostro sindaco, che è commercialista e conosce la situazione economica dei nostri commercianti, si accorga solo ora della situazione”.

E’ il presidente della Confcommercio calolziese, Cristina Valsecchi, a commentare le parole di rammarico espresse dal sindaco Cesare Valsecchi a seguito di nuove chiusure di negozi in paese.

Come commerciante sono arrabbiata perché alla fine dello scorso anno abbiamo chiesto al sindaco di agevolare il settore ritornando alla vecchia tassa rifiuti, la Tarsu, anziché far pagare la Tares che ha portato ad incrementi vertiginosi, fino al 300% per alcune attività. Ma, per un motivo tecnico e politico, ci è stato risposto che non era possibile – spiega la leader dei negozianti – eppure altri comuni, vicini e lontani al nostro territorio, lo hanno fatto”.

Cristina Valsecchi, che è stata eletta consigliere di minoranza in Comune, boccia anche il fondo da 40 mila euro disposto dall’Amministrazione comunale per le categorie più colpite dai rialzi: “Si offre solo una cifra irrisoria, di pochi euro, che non risolve il problema – spiega – per questo già ad ottobre ci eravamo presentati insieme ad altri commercianti per chiedere il ritorno alla Tarsu. Con noi c’era anche il titolare dell’alimentare Valsecchi di Rossino che ha recentemente chiuso, dopo 100 anni di attività, lasciando la frazione senza un servizio fondamentale. Non riusciva più a pagare le tasse”.

Critica anche la posizione sull’apertura del nuovo Iperal: “Sta uccidendo i piccoli commercianti – denuncia Valsecchi – e a Calolzio finora la crisi si era fatta sentire in modo minore rispetto ad altri territori perché da noi ci sono perlopiù di negozi a gestione famigliare e la maggior parte sono proprietari dei loro locali. Ci si deve dare una mano però – conclude – perché le tasse aumentano e noi non possiamo alzare i prezzi altrimenti la gente non compra. Serve un aiuto vero dalle istituzioni e non lacrime di coccodrillo”.

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