Calolzio. Imprese colpite dal lockdown, 101 i contributi erogati dal comune

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L'assessore Cristina Valsecchi

1.000 euro per ogni domanda pervenuta

15 le domande escluse perché non aderenti alle richieste

CALOLZIOCORTE – Sono 101 gli assegni staccati dal comune di Calolziocorte per dare una mano alle imprese colpite dal primo lockdown. Il comune aveva messo a disposizione 100.000 euro con l’idea di dare circa 1000 euro di ristoro per ogni domanda. L’amministrazione, per fare cifra tonda, ha quindi deciso di integrare la cifra portandola a 101.000 euro.

Soddisfatta l’assessore Cristina Valsecchi da cui è partita l’idea di mettere in campo questa iniziativa. Durante il consiglio comunale di ieri, 29 dicembre, non ha mancato di ringraziare gli uffici comunali per il non semplice lavoro svolto e per la rapidità con cui hanno portato avanti l’iniziativa.

Delle 118 domande pervenute, 2 sono state scartate in prima istanza perché non complete. Dopo una primo controllo 79 sono state giudicate immediatamente eseguibili. Poi, in una seconda fase, come previsto dal bando, il comune ha allargato la fascia dei codici Ateco includendo ulteriori attività colpite dalle chiusure causate dalla pendemia arrivando così a 101 richieste da soddisfare, da qui la decisione di aggiungere ulteriori  1.000 euro.

Il consigliere Daniele Vanoli (Cambia Calolzio) ha chiesto chiarimenti sulle 15 domande escluse dal contributo: “Premesso che sono considerazioni a posteriori di un lavoro che era giusto fare – ha detto – magari, abbassando la cifra del contributo, saremmo riusciti a soddisfare anche loro”.

Il sindaco Ghezzi allora è entrato nello specifico: “Dei 15 esclusi qualcuno non era in linea coi pagamenti. Altri hanno presentato domande incomplete, senza autocertificazione, abbiamo anche cercato di contattare queste persone ma non c’è stato modo di rintracciarli. Altre, infine, non erano attività contemplate dal bando: si trattava di fabbriche o altre attività artigianali che non hanno nemmeno chiuso; hanno fatto la domanda tanto per provarci”.