Gsr Cocoa Machinery, da Calolzio alla Costa d’Avorio per aiutare i bambini di strada

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Gsr Cocoa Machinery guarda oltre il business

L’azienda calolziese sostiene la costruzione di un centro per i bambini di strada

CALOLZIOCORTE – Lo scorso anno, in occasione del London Chocolate ForumGsr Cocoa Machinery, azienda di Calolziocorte simbolo italiano a livello internazionale nel settore della realizzazione di presse per il cacao, decise di sostenere Creer (Centre de Réinsertion et Education pour les Enfants de la Rue) un progetto no profit e slegato da qualunque aspetto politico e religioso, che mira a costruire un Centro d’accoglienza per bambini di strada a Abengourou, in Costa d’Avorio.

“Gsr scelse di fare una donazione a favore della costruzione di questa struttura in virtù della consapevolezza che ogni realtà imprenditoriale debba andare oltre al business, prestando la massima attenzione ad ogni dinamica che vi ruota attorno, in questo specifico caso nei confronti di una realtà capace di garantire eticità e rispetto dei diritti umani in una terra simbolo del cacao. Creer infatti verrà realizzato in Costa d’Avorio, uno dei principali Paesi in cui viene prodotta questa materia prima”.

Centre de Réinsertion et Education pour les Enfants de la Rue

Creer sarà il primo centro concepito in questo modo, un simbolo per la realtà africana, tanto che i referenti del progetto stanno già collaborando con le autorità locali anche di altri paesi. Al suo interno i più piccoli troveranno riparo, assistenza, un luogo in cui studiare e in cui ricevere ogni bene primario. L’obiettivo, infatti, è proprio quello di permettere ai bambini di porre le basi per un solido futuro, indirizzandoli all’autonomia non appena raggiungeranno la maggiore età. Di recente, i referenti del progetto hanno informato l’italiana Gsr che, anche grazie al contributo elargito, sono stati rilasciati tutti i documenti per poter iniziare la costruzione del centro.

Le caratteristiche della struttura

La struttura ospiterà circa 30 posti letto, con un’area comune nella quale giocare, mangiare, studiare, svolgere incontri e workshop come cooking class, lavori di artigianato, corsi di carpenteria, corsi legati all’allevamento e all’agricoltura, corsi tessili e di apicoltura.

Su una superficie di 1772 metri quadri sarà situato in una zona residenziale di Abengourou e avrà una zona esterna adibita all’agricoltura e all’allevamento: una scelta connessa alla volontà del Centro di divenire una realtà autosufficiente in grado di sussistere autonomamente senza costi eccessivi o aiuti esterni: verranno infatti installati dei pannelli solari per produrre energia, l’acqua verrà utilizzata con estrema cautela grazie ad una pompa ad energia solare, un’area verrà dedicata alla permacultura (un metodo di coltivazione che, sulla base di principi e strategie ecologiche, permette di progettare insediamenti agricoli simili agli ecosistemi naturali) e, infine, verranno costruiti dei negozi per cercare di avere delle entrate utili per il sostentamento del centro. Nell’ultimo mese sono state ospiti dell’associazione 2 ragazze vittime di sfruttamento minorile e una ragazza scappata da un matrimonio forzato. I referenti del progetto assicurano inoltre che il programma di sensibilizzazione sta creando un buon legame con i villaggi periferici.