“Quel che gh’è” traccia il bilancio del primo anno: “Pronti al salto di qualità”

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Alessio Dossi e Francesco Manzoni

Oltre 60 abbonamenti per consegne settimanali, 7 tonnellate di frutta e verdura distribuite in 9 mesi

“Un progetto che tiene insieme aspetti ambientali, aspetti economici e aspetti sociali”

CALOLZIOCORTE – Oltre 60 abbonamenti per consegne settimanali, 7 tonnellate di frutta e verdura distribuite in nove mesi, per un totale di 1.850 cassette consegnate: sono questi i numeri del progetto “Quel che gh’è”, un nuovo sistema di delivery porta a porta che dà valore al territorio e tutte le persone coinvolte nella filiera. Nella sede calolziese della Cooperativa Il Grigio, capofila del progetto, è stato illustrato il bilancio del primo step con cui si chiude la fase più progettuale finanziata dalla Fondazione Cariplo per permettere all’innovativa idea di camminare in maniera autonoma.

Il sistema di delivery consente di ricevere direttamente a casa propria frutta e verdura delle aziende agricole del territorio lecchese attraverso un “abbonamento” che sarà possibile sottoscrivere sul portale dedicato (quelcheghe.it). Un progetto che unisce gli obiettivi di sostenibilità ambientale legati alla filiera corta, al km0 e ai prodotti di stagione, ad aspetti sociali, offrendo a persone con difficoltà un’opportunità di lavoro. Genera inoltre la possibilità di sostenere le piccole aziende agricole del territorio, spesso a conduzione familiare.

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“Quello di oggi è un momento importante perché consente di darci una bella pacca sulla spalla perché in questo progetto ci abbiamo creduto lavorando tanto – ha detto Francesco Manzoni presidente della Cooperativa Il Grigio -. Questa è una partenza, ora dobbiamo fare un salto di qualità e fare in modo che la gente ci creda sempre di più”.

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Francesco Manzoni

“L’obiettivo è dar forza e linfa alla filiera agroalimentare oltre al termine del finanziamento e fare in modo che il progetto prosegua in maniera autonoma – ha detto Alessio Dossi, coordinatore del progetto, prima di illustrare i risultati -. Un progetto che tiene insieme aspetti ambientali, aspetti economici e aspetti sociali: sei persone sono state inserite lavorativamente, abbiamo creato un ricettario con i ragazzi della scuola Maria Ausiliatrice e poi, grazie a uno studio della cooperativa Demetra, abbiamo potuto appurare come l’impatto ambientale di una filiera corta sia il 55% rispetto a quello della grande distribuzione”.

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Alessio Dossi

Il progetto ha visto coinvolte anche le cooperative Paso Lavoro di Paderno D’Adda e Larius di Colico oltre al supporto degli stakeholder: Valoriamo, Auser Leucum, Legambiente Lecco, Acli Lecco, Parco Monte Barro, Anteas Lecco, Confcooperative dell’Adda, Api Lecco, Caritas Ambrosiana e Comune di Calolzio.

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Emanuele Bezzi

Tra coloro che hanno supportato il progetto anche Coldiretti: “Questa iniziativa ha creato un connubio tra mondo della produzione e mondo della logistica locale – ha detto il referente di zona Emanuele Bezzi -. Un progetto che valorizza il comparto agricolo e, perciò, Coldiretti ha aderito senza in maniera convinta. In un momento storico dove si parla di cibo sintetico o nutriscore, iniziative come queste aiutano a difendere il cibo dalle minacce. Il rapporto diretto tra produttore e consumatore può sicuramente aiutare a scongiurare queste minacce. Questo progetto ha margini di crescita molto importanti, la strada intrapresa è quella giusta”.

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Paolo Dell’Oro

All’incontro hanno partecipato anche Raffaele Pirovano (Cooperativa Paso Lavoro) e Andrea Trussoni (Cooperativa Larius) che hanno sottolineato come “Quel che gh’è” abbia saputo valorizzare l’importanza del fare rete e si sia messo in connessione con altri progetti della filiera agroalimentare che si rivolgono a tutta la provincia di Lecco. Presente, infine, anche Paolo Dell’Oro della Fondazione Comunitaria del Lecchese: “Mi ha colpito lo sforzo di mettersi in rete e sappiamo quanto sia difficile – ha detto -. Mi sento di consigliare alle cooperative di tipo B di ragionare in un’ottica di filiera per non frammentare troppo gli interventi, credo sia il momento storico per cui le cooperative devono cercare questa caratterizzazione in un’ottica di rete”.

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Raffaele Pirovano

Le aziende che hanno collaborato

Un ringraziamento finale è andato a tutte le aziende che hanno collaborato:

  • Azienda Agricola Kevin Corti (Galbiate)
  • Azienda Agricola Paolo Amato (Cisano)
  • Azienda Agricola Teresa delle Fragole (Viganò)
  • Azienda Agricola Il frutteto della Valsassina (Barzio)
  • Azienda Agricola Galbusera (Cernusco L.)
  • Azienda Agricola Colto e Mangiato (Merate)
  • Azienda Agricola Giordano Milani (Cisano)
  • Azienda Agricola Cascina Rampina (Monticello)
  • Associazione Agricoltori Valle San Martino
  • Azienda Agricola Flavery10 (Valgreghentino)
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Andrea Trussoni