Cancellati 8mila voucher, Coldiretti: “A rischio vacanze, vivai e manutentori”

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LECCO/COMO – L’abolizione dei voucher lavoro mette a rischio le vacanze in agriturismo, i vivai e i manutentori del verde.

A dieci anni dalla loro introduzione, con il passaggio del decreto di abrogazione al Senato dopo l’approvazione della Camera, ci si avvia verso la stagione turistica con il ponte di Pasqua senza i voucher e la perdita di centinaia di posti di lavoro in agricoltura per giovani e pensionati.

Sono 8mila i voucher impiegati annualmente a Como e Lecco in agricoltura (stima la Coldiretti lariana) e con la sospensione improvvisa delle vendite nelle tabaccherie, l’annunciata fase transitoria per consentirne l’utilizzo fino al 31 dicembre si traduce in una farsa che danneggia imprese e lavoratori.

È questo quanto emerge da uno studio della Coldiretti Como Lecco che evidenzia come la scure dell’incertezza si abbatta su uno dei settori che è stato negli ultimi dieci anni il più dinamico dell’agricoltura lariana anche grazie all’innovazione portata dai voucher: il numero degli agriturismi nell’ultimo decennio è infatti cresciuto del 123% passando da 95 a 212 fra le due province.

“Noi siamo immersi nella natura, in un posto difficile da raggiungere e lavoriamo da Pasqua a fine agosto, ma solo nel fine settimana e quindi per gli addetti alla ristorazione e alle pulizie i voucher erano l’unico strumento che potevo utilizzare – racconta Angela De Marcellis, titolare dell’agriturismo La Selvaggia a Mandello del Lario (Lecco) che conclude – Ora non so come faremo”.

L’agriturismo non è il solo comparto agricolo locale ad aver risentito fortemente dell’abolizione dei voucher: l’arrivo della primavera, infatti, segna anche l’avvio della stagione di massima vivacità del comparto florovivaistico e dei manutentori del verde.

“Usavo i voucher – spiega Angelo Galimberti florovivaista di Mariano Comense – per retribuire il personale non specializzato e stagionale che impiego per le operazioni di rifinitura, come l’invasatura che dura 10 giorni e si esegue ogni 3 mesi; io non lavoro in un capannone al coperto, dipendo dal clima e ho bisogno di poter assumere velocemente quando si presentano le giuste condizioni. Il voucher mi consentiva di non perdermi fra le pratiche burocratiche, ora è tutto molto più complesso.”

Nel corso degli anni l’agricoltura è stata l’unico settore rimasto praticamente “incatenato” all’originaria disciplina “sperimentale” con tutte le iniziali limitazioni (solo lavoro stagionale e solo pensionati, studenti e percettori di integrazioni al reddito) che gli altri settori non hanno mai più conosciuto fino alla sua abrogazione.

Non è un caso che il numero di voucher impiegati in agricoltura sia praticamente rimasto stabile dal 2011, dopo una rapida crescita inziale nel tempo si è verificata infatti una sostanziale stabilizzazione.

“Occorre individuare una valida alternativa perché, con l’abrogazione della disciplina del voucher, il sistema agricolo è stato doppiamente penalizzato – afferma il presidente della Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi – se da una parte non si riscontravano nel settore indizi di abnorme e fraudolento utilizzo da dover correggere, dall’altra certamente l’intero percorso di emersione intrapreso dal 2008 ad oggi rischia, in assenza di interventi adeguati, di andare perduto”.

“Pertanto a fronte dell’abrogazione del voucher diviene indispensabile, per evitare un arretramento che danneggerebbe sia imprese che lavoratori, costruire ex-novo uno strumento che possa rispondere alle stesse esigenze delle imprese e dei lavoratori. Strumento che – ha concluso Trezzi – al pari del voucher, semplifichi la burocrazia per l’impresa, sia agile e flessibile rispondendo soprattutto ad un criterio di tempestiva disponibilità all’impiego e dall’altra generi opportunità di integrazione al reddito per giovani studenti, pensionati e cassa integrati in quadro compiuto di garanzie soprattutto assicurative”.