Cassa Integrazione dimezzata nel lecchese: i dati della Uil

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LECCO – Cala ancora la cassa integrazione: l’ultimo rapporto della Uil del Lario, relativo al periodo tra gennaio e luglio, conferma la diminuzione della richiesta di ore di cassa integrazione totale da parte delle imprese dei territori di Lecco e Como rispetto allo stesso periodo dell’anno 2017.

Per il lecchese si è giunti addirittura al dimezzamento dell’utilizzo di questo ammortizzatore sociale (-51,7%), nel comasco il calo è evidente seppur più contenuto (-24,2%) in linea con la media regionale (-26,3%) ma lontano dal calo registrato a livello nazionale (-37,9%).

Rilevante il calo dei lavoratori in cassa integrazione nei primi sei mesi 2018, ben 535 in meno nel comasco e 471 nel lecchese, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Situazione, spiegano dalla Uil, determinata dal calo delle ore di cassa integrazione straordinaria (Como – 34,5 %, Lecco – 53,2 %) e di quelle in deroga (Como – 99,8 %; Lecco – 98,5 %) abrogata dal 2016.

Diminuisco però anche le ore di cassa integrazione ordinaria, almeno nel Lecco (-34,3%), mentre aumentano in provincia di Como (+ 4,1 %).

Il settore tessile continua, in questi primi 7 mesi del 2018, a pesare nella richiesta di cassa integrazione ordinaria nelle Province di Como e Lecco (Como + 28,0 %, Lecco + 207,1 %) mentre, la cassa integrazione ordinaria nelle aziende della meccanica e metallurgia nelle due Province diminuisce (Como -10,5 %; Lecco -55,2 %).

La cassa integrazione diminuisce in tutti i settori produttivi nei primi sette mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente nelle due Province (Industria: Como -13,6 %; Lecco -45,3 %, Artigianato: Como -100,0%; Lecco -98,3%; Commercio: Como -83,9 %; Lecco -100,0%) tranne che nel settore dell’edilizia per quanto riguarda le aziende della Provincia di Como (+2,2 %; Lecco -39,5 %)

Salvatore Monteduro (Uil)

“Confermata la frenata della richiesta di cassa integrazione totale da parte delle aziende comasche e lecchesi – spiega Salvatore Monteduro, segretario della Uil del Lario – Ancora una volta è da sottolineare che i dati sono carenti delle ore autorizzate di FIS e altri Fondi di Solidarietà, dati non diffusi dall´Inps, oltre alle prestazioni erogate dal Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato (Fsba). Altro dato che è da considerare nell’analisi della cassa integrazione è l’abrogazione della cassa in deroga, che ha fortemente inciso quantitativamente sui dati del passato e dall’altra, l’introduzione di un costo più elevato della straordinaria”.

“Lo studio conferma che le aziende del settore tessile fanno fatica a mettersi alle spalle definitivamente la crisi economica, visibile sia nelle aziende della Provincia di Como, dove rappresenta il tessuto produttivo principale, sia in quelle di Lecco. Anche il settore dell’edilizia manifesta una condizione di difficoltà in Provincia di Como. Mentre, per le aziende metalmeccaniche la ripresa economica è più strutturata”.

“I dati – conclude Monteduro – sembrano quindi confermare la graduale uscita del nostro sistema produttivo dalla fase più critica della crisi, sostanziale è stato l’apporto della domanda estera, ma ancora una volta non si può che rimarcare il fatto che è necessario accompagnare la ripresa economica con politiche mirate a sostenere la domanda interna, attraverso investimenti pubblici e ridando maggiore potere di acquisto ai lavoratori e pensionati, al fine di consolidare l’attuale fase di ripresa economica, con l’obiettivo di creare nuovi posti di lavoro stabili”.