Cassa integrazione: nel lecchese picco per la straordinaria

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lavoro fabbricaLECCO – Nuovo picco per la cassa integrazione straordinaria: secondo i dati della CIGL relativi ai primi cinque mesi dell’anno, nel lecchese si è registrato un incremento pari al 53,63% rispetto allo stesso periodo del 2013, con quasi 5 milioni di ore autorizzate.

L’incremento si è visto in modo particolare nel settore del commercio, dove si è passati dalle 95 mila ore tra gennaio e maggio del 2013 alle 629 mila toccate a maggio di quest’anno; colpiti anche il settore dell’alimentari (che passa da 4 mila ore di gennaio-maggio 2013 a 135 mila ore) il metallurgico (da 259 mila a 659 mila ore), l’edilizia (da 52 mila a 233 mila ore).

Cassa straordinaria in diminuzione invece nel tessile (da 457 mila ore alle 396 mila dello scorso maggio) oltre che nel settore della carta e poligrafiche (da 85 mila a 36 mila ore).

Nel lecchese attualmente sono 41 le aziende sulle quali pesano i decreti CIGS: cinque per concordato preventivo, 20 quelle dove si applica il contratto di solidarietà, 13 per crisi aziendale e tre per fallimento.

Se la cassa integrazione straordinaria ha fatto registrare un nuovo decremento (-32,82%), a crescere pesantemente nel lecchese, però, è anche la cassa integrazione in deroga (+62,15%) per la quale proprio in questi giorni il Ministero ha autorizzato le Regioni ad una proroga fino a fine agosto.

“Il decreto ministeriale non è uscito e quindi si va in proroga per altri due mesi – ha spiegato il segretario provinciale della CGIL, Wolfango Pirelli – i dati riguardanti la cassa in deroga sono condizionati da questa situazione altrimenti sarebbero ancora più pesanti. Per niente incoraggiante è l’esplosione della cassa straordinaria, legata alle difficoltà strutturali di alcune aziende. E’ segno che c’è ancora grandissima incertezza e  precarietà”.