Cassa straordinaria: in dieci mesi già oltre 6,5 milioni di ore

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lavoroLECCO – Continua la “corsa” della cassa integrazione straordinaria nel lecchese: secondo i dati elaborati dalla CGIL riguardanti i primi dieci mesi dell’anno, dopo l’impennata già registrata a settembre, è tornata a crescere facendo segnare +64,69% rispetto al periodo gennaio-ottobre del 2013.

Complessivamente si parla di 6,53 milioni di ore autorizzate dall’inizio del 2014, un numero cresciuto di oltre la metà rispetto a quante ne erano state autorizzate nello stesso periodo dell’anno precedente (3,97 milioni).

A subire il colpo peggiore è il settore dell’industria meccanica (da 2,01 milioni di ore autorizzate nei primi dieci mesi del 2013 agli attuali 2,89 milioni), il settore metallurgico (da 282 mila a 788 mila ore), quello del commercio (da 142 mila a 667 mila ore), dell’alimentari (da 7 mila a 231 mila ore). La straordinaria diminuisce invece nel settore chimico (da 295 mila a 248 mila ore) e si azzera nel settore dell’abbigliamento.

Sono 84 le aziende della provincia che hanno fatto richiesta di questo ammortizzatore, quasi una decina in più rispetto a settembre: 11 per concordato preventivo (+2 da settembre), 44 per contratti di solidarietà (+7), 21 per crisi aziendale, 5 per fallimento (+1), due per riorganizzazione ed una per ristrutturazione aziendale.

“Si conferma la grandissima preoccupazione riguardo alla crescita nel ricorso alla cassa straordinaria – torna a ribadire il segretario provinciale della Cgil, Wolfango Pirelli – come purtroppo ci aspettavamo, settembre è stata dura per le aziende e prosegue il loro periodo di fatica. La ripresa economica, nei fatti, non c’è ancora”.

Se la straordinaria “vola” anche ad ottobre, l’ordinaria invece, come già registrato il mese precedente, sta subendo un rallentamento (-29,95% rispetto al periodo gennaio-ottobre 2013) con il carico di ore autorizzate sceso da 6,069 milioni a 4,251 milioni.

In molti casi si tratta però di un travaso di ore verso la cassa straordinaria, tanto che la decrescita si è verificata nei settori dove il secondo ammortizzatore ha evidenziato nuovi rialzi: è così per l’alimentari (dove l’ordinaria è passata da 76 mila a 7 mila ore) per l’industria metallurgica ( da 1,34 milioni a 811 mila ore) meccanica ( da 2,50 milioni a 1,65 milioni). Calo anche nell’edilizia (da 315 mila a 289 mila ore) e nei trasporti e comunicazioni (da 63 mila a 6 mila ore).

Nuovo calo anche per la cassa integrazione in deroga (-10,46% per un totale di 1,41 milioni di ore), dovuto essenzialmente alla diminuzione a 8 dei mesi per i quali è possibile farne richiesta. Una decrescita leggera in tutti i settori, stabile sopra le 490 mila ore nel commercio e sopra le 26 mila ore nel settore del legno.