Confartigianato. Il nuovo segretario: “Mi auguro di poter aiutare gli associati”

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Vittorio Tonini, segretario Confartigianato Lecco

LECCO – Mettere a disposizione la lunga esperienza maturata in anni di lavoro all’interno del sistema della piccola e media impresa e di Confartigianato. Questo il proposito e le intenzioni del nuovo segretario di Confartigianato Lecco Vittorio Tonini, 54 anni, che abbiamo incontrato nel suo ufficio di via Galileo Galilei a Lecco. “Mi auguro di poter aiutare, in un momento così difficile e complicato sul piano economico e finanziario gli associati lecchesi”, ha esordito.

Residente a Merate, vanta una profonda conoscenza del territorio lecchese ma saprattutto delle strutture Confartigianato. A partire dal 1995 ha svolto funzioni dirigenziali all’interno dell’associazione territoriale di Milano, Monza e Brianza, successivamente ha lavorato in Confartigianato Lombardia. Negli ultimi vent’anni ha ricoperto diversi ruoli in Confartigianato: responsabile di territorio nell’area brianzola, dirigente dell’Area Categorie e del settore Energia, fino a diventare Segretario generale di APA – Confartigianato Milano Monza Brianza.

Tra le prime cose che ha voluto fare dopo il suo insediamento a Lecco è stato incontrare gli associati: “E’ stato un momento proficuo, che stiamo valutando di replicare decentrando la serata sul territorio così da poter incontrare tutti”.

Il nuovo segretario ha quindi posto l’accento sui principali problemi da affrontare e risolvere: “In primis c’è il grande problema degli ammortizzatori sociali per i quali mancano fondi, con ormai 200 imprese lecchesi a rischio. Si tratta di una situazione delicata che potrebbe sortire a livello sociale effetti negativi. Poi ci sono i problemi relativi all’accesso al credito, al calo produttivo e il capitolo tasse. Mentre un aspetto su cui di deve investire è l’internazionalizzazione”.

Critico il segretario quando gli chiediamo un commento al decreto sul Lavoro presentato del Governo Letta: “Di per sé il decreto può anche andare bene, ma a monte c’è un altro problema: la mancanza di lavoro. Se manca lavoro difficilmente le aziende torneranno ad assumere, anche con decreti come questo. E prima ancora c’è un’altra sfida da vincere, che è quella di aiutare le imprese a mantenere l’occupazione che già hanno, aspetto non secondario e non scontato”.

In questa direzione, Tonini fa sapere: “Abbiamo chiesto a Regione Lombardia di aggiungere ulteriori risorse alla Cassa Integrazione in Deroga oltre a quelle giunte dal Governo, cosa che hanno già fatto altre regioni come per esempio la Toscana. Ma i problemi non finiscono qui: c’è la questione fiscale, il rinvio dell’Iva, l’Imu… tutte cose che non aiutano la crescita delle imprese”.

Aiuto alle imprese che non arriva nemmeno dagli istituti di credito… “Le banche stanno giocando un ruolo negativo. E sono uno dei soggetti che non stanno aiutando per nulla le imprese. Nessuno vuole rischiare con la conseguenza che alla fine sono sempre le imprese a dover rimetterci del proprio. Fortunatamente, per quanto riguarda l’accesso al credito, Confartigianato aiuta la imprese attraverso la garanzia dei confidi che stanno svolgendo un ruolo importantissimo e per questo ritengo sia necessario un loro rifinanziamento”.

Sulla questione scuola e lavoro, Tonini plaude all’attività svolta dal gruppo scuola di Confartigianato Lecco: “E’ un’iniziativa importante e costruttiva per l’avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro e viceversa, che vede coinvolti numerosi imprenditori ed è capace di creare nuove opportunità”.

Da un’opportunità all’altra, quando apriamo il capitolo Expo 2015: “Indubbiamente un’opportunità. L’Expo 2015 per molti potrebbe diventare un vero e proprio trampolino di lancio. Da parte nostra la sfida sarà quella di costruire un gruppo di imprese che abbia il coraggio di mettersi in gioco e sfruttare al meglio il grande appuntamento. Una sfida che non va rimandata, ma che va giocata subito con determinazione e spirito propositivo da parte delle imprese”.

Infine un appello ai politci e alla politica affinchè “Si torni a riconsiderare la piccola impresa e l’artigianato. Senza crescita non c’è sviluppo e di conseguenza non c’è lavoro. La politica non può più aspettare nel fare la sua parte”.