Confcommercio a Confersercenti: “Non prendiamo lezioni”

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Alberto Riva e Peppino Ciresa

LECCO – Duro affondo della Confcommercio di Lecco nei confronti della Confesercenti, che mercoledì, con il sostegno della Cei, ha annunciato una raccolta firme nazionale contro la liberalizzazione delle aperture domenicali e degli orari di lavoro degli esercizi commerciali.

“A Lecco siamo sempre stati soli in questa battaglia – si sfoga il direttore Alberto Riva – vedendo le posizioni assunte a più riprese sul territorio da Confesercenti è forte lo stupore rispetto alla decisione presa dai loro vertici romani”.

Un comportamento, quello di Confesercenti Lecco, giudicato “ambiguo” anche dal presidente dei commercianti, Peppino Ciresa: “Siamo da sempre stati contrari al mito della liberalizzazione come soluzione di tutti i problemi del commercio. E la apertura degli esercizi commerciali alla domenica è una deriva contro cui ci siamo sempre battuti – spiega – Anzi sarebbe bene ricordare che a Lecco siamo stati sempre e soltanto noi di Confcommercio, insieme ai sindacati dei lavoratori, a esprimere la contrarietà alla deregolamentazione. Su questo tema non accettiamo lezioni da nessuno!

“Fin dalla presentazione del decreto – prosegue Ciresa – ci siamo mossi per chiedere alla Regione Lombardia di fare ricorso al Consiglio di Stato come avevano fatto Piemonte e Veneto. E vorrei ricordare anche i numerosi interventi del nostro presidente nazionale Carlo Sangalli già a inizio 2012. La nostra opposizione alla normativa sugli orari è sempre stata chiara e netta, altri invece sono stati ambigui…”.

Il direttore Riva rincara la dose: “Si sapeva anche prima che non era ampliando giorni e orari di apertura che si poteva incrementare i consumi degli italiani in generale e dei lecchesi in particolare. Fa piacere che ci sia qualche associazione che si è ravveduta cammin facendo… L’unica strada per fare ripartire la domanda interna e i consumi è quella di dare più soldi nelle tasche delle famiglie. Basterebbe avere qualche associato nelle gallerie commerciali o nei centri storici per sapere qual è la realtà della spesa e dei consumi! E non da oggi”.