Peccati: “Porteremo a Lecco l’università del turismo”

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Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco

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LECCO – “Siamo convinti che la futura crescita del territorio lecchese e del commercio passi dal turismo, allo stesso tempo crediamo non si possa improvvisare, servono persone preparate a partire dai nostri giovani. Allora perché non fondare a Lecco un’università del turismo?”.

Antonio Peccati, neo presidente di Confcommercio Lecco, è stanco di azioni spot e vuole concretezza, sa che non sarà breve la strada per trasformare il capoluogo manzoniano in una città votata al turismo e che serve un progetto che guardi al futuro:

“Quello che manca a Lecco è una cultura del turismo. E’ necessario un luogo di formazione dove poter “sfornare” dei professionisti del settore che restino sul territorio, che lo rendano migliore e che lavorino nella nostra città. Il Politecnico è di grande importanza per Lecco, una garanzia per imprese e istituzioni che si affidano ai suoi esperti per studi e consulenze. Serve un ente altrettanto autorevole anche in campo turistico. Lecco è centrale a Bergamo, a Monza e a Como, dove non esiste ancora una realtà simile, ed anche gli operatori della Valtellina farebbero scuola da noi. Vogliamo che i figli dei commercianti intravedano la possibilità di continuare l’attività commerciale e una preparazione adeguata può essere utile anche a valorizzare attività che già esistono”.

Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco
Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco

Un progetto che potrebbe rappresentare una vera svolta per il capoluogo manzoniano, ma chi se ne farà carico? “L’idea che caratterizzerà il mandato del presidente Peccati sarà proprio quello dell’Università del turismo – precisa il direttore Alberto Riva – Confcommercio può esserne l’ideatrice e può investire delle risorse, servirà poi la condivisione di tutti, a partire dalle istituzioni. La nostra associazione ha già individuato alcuni profili che possono garantire continuità al percorso scolastico dell’istituto alberghiero di Casargo e adatti anche ai diplomati di altri istituti lecchesi. Potremmo iniziare anche da corsi di istruzione superiore, oppure realizzare un vero e proprio corso universitario. Il ‘timing’ di questo progetto verrà discusso dalla Giunta alla fine di settembre”.

Nel frattempo Lecco testa già le proprie capacità con eventi che richiamano sul territorio migliaia di visitatori; si tratta di singole manifestazioni, culturali e sportive, che vanno a comporre un panorama di iniziative alle quali però sembra mancare una cabina di regia.

“Verissimo – ci dice Peccati – Oggi viviamo di eventi spot. Perché? Perché è facile, perché tutto è lasciato ai singoli privati. Noi sosteniamo alcune di queste iniziative che portano indubbi vantaggi al commercio, ma vorremmo che con le istituzioni locali si incardinassero dei percorsi per migliorare l’accoglienza di chi fa visita ai nostri territori, a partire da corsi d’inglese per gli operatori commerciali e gestori di strutture ricettive. Sono gli stessi amministratori locali a volte a non cogliere le potenzialità dei luoghi che amministrano. Abbiamo posti fantastici, spesso ne siamo assuefatti e non ce ne rendiamo conto ma chi viene da fuori ne rimane estasiato. Ce lo dice chi non abita qui e che visita paesi come Corenno, Dervio, Bellano: tutti possono valorizzarsi. E’ necessaria una cabina di regia per guidare questo processo”.

Esiste già un brand noto in tutto il mondo, Como Lake. Il ramo lecchese del Lario vive della luce riflessa di questo marchio. Come possiamo però rendere altrettanto protagonista Lecco?

“Serve un brand complementare, per noi potrebbe essere “Lecco Mountain”. Abbiamo una storia di alpinismo che ha reso i lecchesi famosi ovunque – spiega Peccati – Sicuramente positiva è stata l’apertura in centro dell’osservatorio alpinistico e del museo della montagna ai Resinelli. Occorre fare di più: migliorare la cartellonistica dei sentieri, renderli fruibili per le biciclette elettriche che hanno rivoluzionato altrove il modo di vivere la montagna, penso a Livigno dove oggi operatori e ristoratori guadagnano più d’estate che d’inverno. Sempre a Livigno stanno realizzando oggi quello che vorrei venisse creato anche ai Resinelli: ovvero un centro sportivo (situato a 1300 metri) che possa essere utilizzato 9 mesi all’anno dalle associazioni sportive del territorio e non. Qual è il vantaggio di Lecco rispetto a Livigno? Che si trova a 45 minuti da Milano e dobbiamo sfruttare la nostra collocazione. Dobbiamo pensare in grande, il territorio non è solo la nostra città e il lago, abbiamo vicina la stessa Milano, la Valtellina, siamo in una posizione centrale, possiamo accogliere qui i turisti e organizzare delle gite nei posti a noi vicini, lasciando in loro un ricordo stupendo della vacanza a Lecco”.

Antonio Peccati insieme al direttore Alberto Riva
Antonio Peccati insieme al direttore Alberto Riva

 

Per il presidente di Confcommercio c’è ancora molto da fare, anche in città, sia con la realizzazione del porticciolo, che con la messa a nuovo del lungolago: “Malgrate è un esempio – sottolinea il leader dei commercianti lecchesi – Il Comune, oltre a realizzare un’opera bellissima, è riuscito a coinvolgere i locali e le attività che lì si affacciano e i giovani vanno a Malgrate a fare serata. Provate a pensare se Lecco si rinnovasse allo stesso modo dal monumento dei caduti alle Caviate? Se a Malgrate dietro il lungolago non vi è nulla, qui abbiamo le piazze del centro storico”.
Sul lungolago, aperto o chiuso in occasione di eventi, l’associazione dei commercianti non cambia idea: “Per noi deve restare aperto – commenta Peccati – Il Comune deve dare la possibilità di fruire delle bellezze di Lecco 365 giorni all’anno. Saremmo disponibili a chiusure temporanee solo in occasione di grandi eventi che possano dare grande visibilità mediatica alla città, per esempio il Giro d’Italia con le immagini di Lecco trasmesse in televisione che possano quindi creare interesse in chi non ha mai visitato la nostra città”.

Il lungolago chiuso al traffico
Il lungolago chiuso al traffico

 

“Il lungolago offre a chi transita in auto una bellissima cartolina di Lecco – ribadisce il direttore Riva – se ci fosse una sua riprogettazione, con maggiore possibilità di parcheggio, potremmo anche essere favorevoli ad un numero pur limitato di chiusure”.
L’accoglienza ai turisti passa anche dal web, è possibile pensare finalmente ad un portale unico dove il visitatore possa trovare tutte le informazioni utili a visitare il nostro territorio? “Anche questo aspetto è sintomo della mancanza di una strategia – rivela Riva – esistono diversi portali, non si può certo impedire al privato di offrire un servizio di questo tipo. Qualche tentativo istituzionale era stato fatto con Explora, occorre investire affinché uno di questi portali possa diventare il portale web principale. Per noi il candidato ideale è Lario Fiere, che raggruppa le Camere di Commercio di Como e Lecco, la Provincia di Lecco e il Comune di Erba, e che ha la forza per elevarsi sopra gli altri”.

“Vorremo – conclude Peccati – che attraverso un portale di questo tipo, il turista possa effettuare prenotazioni, conoscere cosa poter visitare e organizzarsi la vacanza, le escursioni. La strada è lunga ma i passi da compiere oggi sono chiari se vogliamo che Lecco diventi davvero una città turistica”.