Confindustria: “La ripresa economica? Non nel 2016”

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L'imprenditore Giovanni Maggi
Il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi (a sinistra), e il direttore della stessa associazione imprenditoriale, Giulio Sirtori.
Il presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, Giovanni Maggi (a sinistra), e il direttore dell’associazione imprenditoriale, Giulio Sirtori.

 

LECCO – “La ripresa economica non c’è ancora. E non è neppure dietro l’angolo. Così immagino che il 2016 sarà un altro anno di transizione”. Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, guarda alle prossime sfide che attendono il territorio e a quelle riforme strutturali senza le quali è impensabile immaginare l’avvio di un processo di crescita che consenta appunto di agganciare i primi segnali di una ripresa ancora tutta da compiersi.

Il consueto appuntamento di fine anno con la stampa è stato, per i vertici di Confindustria, l’occasione per rilanciare i progetti in atto e soprattutto per “rivedere” il 2015 ormai quasi alle spalle e contrassegnato dall’aggregazione dell’associazione imprenditoriale di via Caprera con Sondrio, sancita ufficialmente a fine aprile e di fatto tenuta a battesimo dall’assemblea generale dello scorso giugno, presente il presidente nazionale di Confindustra, Giorgio Squinzi.

Insomma un anno di cambiamenti importanti, il 2015. E un impegno a 360 gradi che ha riguardato le relazioni industriali al credito, la finanza aziendale e il fisco, l’innovazione all’internazionalizzazione, la scuola e la formazione, la sicurezza  e ancora altri settori.

“Con Sondrio stiamo lavorando molto bene – ha detto il presidente Maggi, che era affiancato dal direttore Giulio Sirtori – anche perché la nostra è un’associazione sana, capace di muoversi su progetti innovativi. Sì, quella sancita la scorsa primavera è stata una tra le aggregazioni più riuscite a livello non soltanto regionale ma anche nazionale”.

A giudizio di Maggi e Sirtori grazie al progetto di fusione e all’approvazione del nuovo statuto Confindustria ha aumentato la propria rappresentatività e messo in comune servizi e competenze, a tutto vantaggio delle oltre 800 imprese associate.

Oggi Confindustria Lecco e Sondrio rappresenta più di 36.000 addetti e, a proposito di aggregazioni, può essere di stimolo per altri processi di fusione, a cominciare da quello delle Camere di Commercio.

“Per quanto riguarda le Province – ha detto sempre il presidente – vedo più realistica un’aggregazione di Lecco con Como ed eventualmente con Sondrio piuttosto che con Monza Brianza, realtà certamente più vicina e più legata all’area milanese”.

 

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La ripresa è in ogni caso indispensabile e, per crescere, l’economia ha bisogno di stabilità politica. C’è poi anche la variabile dollaro a far sì che diventi difficile azzardare previsioni per il nuovo anno, quando una tra le più importanti leve per la crescita del sistema produttivo continuerà a essere l’export, a sostegno del quale Confindustria mette a disposizione delle imprese numerosi e articolati strumenti. Non a caso dopo il successo dell’edizione 2015 del “fondo internazionalizzazione” l’associazione di categoria ha già lanciato la seconda edizione: 100mila euro l’ammontare delle risorse per la nuova iniziativa, 50mila dei quali riservati alle piccole imprese.

Tra gli assi portanti dell’attività di Confindustria Lecco e Sondrio vi saranno poi sempre i progetti realizzati in tema di scuola e formazione. Tra gli altri, quelli dedicati all’alternanza scuola-lavoro, ambito in cui l’associazione imprenditoriale è da sempre particolarmente attiva e dove sarà ulteriormente rafforzata l’attenzione a seguito della recente riforma della “buona scuola” che ha introdotto ad esempio, a partire dall’anno scolastico in corso, l’obbligo per gli istituti secondari di secondo grado di avviare progetti finalizzati appunto all’alternanza scuola-lavoro.