Confindustria. “Situazione economica stabile, ma la crescita è fragile”

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Lorenzo Riva e Giulio Sirtori, presidente e direttore di Confindustria Lecco Sondrio

LECCO – I dati elaborati nell’ambito dell’Osservatorio rapido sul mese di settembre, realizzato dai Centro Studi di Confindustria Lecco e Sondrio e Unindustria Como rispetto ai livelli del mese di luglio, delineano uno scenario diversificato.

“Gli indicatori associati a domanda, attività produttiva e fatturato sono prevalentemente orientati alla stabilità ma, per quanto riguarda i giudizi di variazione, è riscontrabile una maggior diffusione di indicazioni di diminuzione rispetto a quelli di aumento” spiegano da Confindustria.

I fenomeni legati ai casi di insolvenza e ai ritardi di pagamento che interessano oltre quattro imprese su dieci (42,1%), unitamente all’aumento dei costi delle materie prime (rilevato dal 38,7% del campione in settembre), si confermano quali principali criticità per le realtà dei tre territori.

Il limitato orizzonte di visibilità sugli ordini, che supera il trimestre solo nel 17,6% dei casi, rappresentano un ulteriore elemento con cui le imprese devono confrontarsi.

“Al momento, l’orientamento prevalente che emerge dai dati del nostro Centro Studi è quello della stabilità, sia per quanto riguarda gli indici rilevati sia per quanto attiene le aspettative. Tuttavia, non possiamo non vedere che i giudizi di rallentamento prevalgono rispetto a quelli di crescita” – commenta il Presidente di Confindustria Lecco e Sondrio Lorenzo Riva.

“La crescita, se c’è, è fragile – evidenzia il Direttore Generale di Confindustria Lecco e Sondrio, Giulio Sirtori – e ancora non si vede una piena inversione di tendenza, che coinvolga il tessuto produttivo in modo omogeneo. Infatti la fiducia sembra fare fatica a consolidarsi, con attese per il prossimo futuro che mediamente non vanno oltre la stabilità e una visibilità ancora ridotta a poche settimane”.

“Lo ripetiamo da anni che la crescita si può ottenere solo sostenendo le imprese con un’adeguata politica industriale – continua Lorenzo Riva – ma nell’attuale scenario nazionale, sicuramente molto mutato da un punto di vista politico-istituzionale, vediamo che vengono prese direzioni diverse da quelle di un vero sostegno alla crescita. Penso ad esempio al reddito di cittadinanza e al decreto dignità. Ci sembra che stiamo rischiando fortemente di mancare un’occasione, finalmente reale, di dare sostegno ai segnali di ripresa attesi per molto tempo, vanificando gli sforzi che tutto il sistema produttivo ha fatto sinora per superare la crisi”.

Anche i mancanti investimenti in infrastrutture rientrano in questo quadro – conclude Giulio Sirtori – lasciando le imprese a cercare di raggiungere i mercati di tutto il mondo partendo da una rete infrastrutturale datata e carente, come fatti purtroppo tragici hanno ampiamente dimostrato”.