Confindustria vede nero. Squinzi e Maggi: l’Italia sempre peggio

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LECCO – Tutti presenti e in prima fila oggi all’assemblea generale di Confindustria Lecco, dove dal palco prima il presidente locale Giovanni Maggi e poi il presidente Giorgio Squinzi hanno usato toni durissimi per descrivere la situazione economica italiana.

Oltre alle autorità locali, erano presenti anche il presidente e Ad di Piaggio Roberto Colaninno, l’economista Michele Boldrin, il presidente dell’autorità portuale Paolo Costa e Victor Messiah, Consigliere delegato di Ubi banca.

“Le strade da prendere per uscire dalla crisi  e incamminarci verso una nuova fase di crescita – ha detto Maggi – non possono essere l’aumento della pressione fiscale”. Toni più duri quando ha parlato della situazione politica italiana: “Abbiamo bisogno di coraggio e cambiamento – ha proseguito Maggi – Drammaticamente ci troviamo a ripeterlo e in questo la Politica ha grandi responsabilità. Da tempo sta infatti dando uno spettacolo che non ho timore di definire indecente e che non è all’altezza di un Popolo e di una Nazione come i nostri. Anche in questo ultimo periodo, la stessa classe politica che ci ha portati dove siamo oggi, non solo non se ne assume nessuna vera responsabilità, ma sta toccando livelli così bassi che non li avremmo nemmeno voluti immaginare. Abbiamo bisogno anche di più coraggio nel difenderci da pratiche commerciali sleali. Gli Stati Uniti hanno saputo affrontare con grande realismo e pragamatismo, senza vergognarsene. Ci impognono dazi del 10% sui nostri prodotti, e noi dovremmo fare altrettanto”.

Mentre il presidente Giorgio Squinzi ha aperto il suo discorso sottolineando: “L’Italia è fatta di imprese speciali che chiedono un paese normale”, mostrandosi pessimista quando ha snocciolato i risultati economici di quest’anno : “Credo che nel corso dell’anno aggiungeremo qualche decimale negativo alle stime del nostro Pil 2012 rispetto al -2,4% atteso dal Centro Studi di Confindustria. Sono stato accusato di catastrofismo sui giornali, ma onestamente non lo credo. La situazione economica reale è sotto gli occhi di tutti, ed è una situazione disperata”.

“Sono un europeista totale, convinto – ha proseguito Squinzi – e credo che per preparare il futuro alle generazioni successive bisogna assolutamente andare verso gli Stati Uniti d’Europa”. Per il presidente di Confindustria è fondamentale: avere una Banca centrale europea con i poteri del caso, coordinare le politiche fiscali, il welfare, le politiche infrastrutturali e quelle energetiche a livello europeo.

Intensa anche la testisimonianza di Alberto Truzzi, Presidente di Confindustria Mantova, che ha aperto i lavori dell’assise: “La nostra è una situazione veramente avvilente. Per una vita abbiamo vissuto con la convinzione di vivere un posto che non aveva pericoli sismici, e ora le nostre convinzioni si sono stravolte, perchè il 20 maggio abbiamo avuto uno stravolgimento interno.”

Un apprezzamento anche a Lecco: “Devo ringraziare voi lecchesi per averci dato una persona validissima come il Monsignor Roberto Busti, di cui stiamo apprezzando moltissimo l’opera”.