Cresce la cassa integrazione, Fornero:
“I soldi sono finiti”

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LECCO – Per la cassa integrazione in deroga “i soldi sono finiti”: è la frase attribuita all’attuale ministro del Lavoro, Elsa Fornero, a margine dell’incontro di martedì sera con il nuovo governatore lombardo, Roberto Maroni, salvo poi aggiustare il tiro parlando di soli 1,7 miliardi rimanenti per il 2013.

Una doccia fredda anche per i sindacati lecchesi che da tempo hanno fatto presenti le loro preoccupazioni alle istituzioni: solo in Lombardia, come spiegato dal segretario Giorgio Carnicella (Cgil), era stato stimato un fabbisogno di almeno 260 milioni di euro per gli ammortizzatori in deroga, a fronte invece di uno stanziamento di 108 milioni divisi in due tranche da 87 e 18 milioni; la prima di queste due rate è stata erogata ma si attende ancora lo stanziamento della seconda.

Rivendichiamo che il Governo dia alla Lombardia il 20%  mancante insieme all’incremento deciso in sede parlamentare su sollecitazione dei sindacati – ha esortato il segretario generale di Cgil Lecco, Wolfango Pirelli – Ci sono quindi ancora delle fonti che devo essere assolutamente coperte e che comunque non basteranno: il vero problema è che con queste risorse arriveremo massimo ad aprile, dopodiché non sapremo cosa fare”.

In effetti i dati stimati dalla Cgil parlano chiaro: su 6 mila domande di Cig in deroga ne sono state accolte sole 1470.

“Non è accettabile, senza cassa in deroga come facciamo a garantire un salario minimo ai lavoratori? E’ una catastrofe – ha denunciato il segretario generale di Uil Lecco, Giuseppe Pellegrino – La distribuzione delle risorse è anche una scelta politica, speriamo che il nuovo governo possa intervenire per tutelare i lavoratori. Su questo terremo alta l’attenzione”.

Sconforto e rabbia anche dalla Cisl Lecco: “Già lo scorso anno avevamo lanciato l’allarme – ha spiegato il segretario Francesco di Gaetano – La politica non ha affrontato questo problema da subito ed ora ci troviamo in questa situazione. Solo su Lecco dall’inizio dell’anno abbiamo già un centinaio di domande di cassa in deroga per oltre 300 lavoratori, che si aggiungono ai 2800 dello scorso anno. Nonostante le speranze, non si sta verificando alcun un contenimento, anzi, ci troviamo di fronte ad aziende che per la prima volta chiedono la cassa integrazione e in settori che si supponeva fossero indetti al problema, come nel commercio e nella ristorazione”.

FEBBRAIO NERO PER LA CASSA INTEGRAZIONE

A Lecco, nei primi due mesi dell’anno, è cresciuto del 21,61% il totale delle ore di Cassa integrazione autorizzate rispetto allo stesso periodo del 2012: dalla statistica, elaborata dalla Cgil sui dati Inps, emerge come ancora una volta tra le più colpite vi siano le aziende metallurgiche (+46,56%), le meccaniche (+40,95%) e l’industria edile (+78,10%). La bomba vera e propria è però esplosa sui piccoli commercianti (+147,73%) e sulle imprese agricole che sono passate dalle 768 ore autorizzate tra gennaio e febbraio 2012 alle oltre due mila dello stesso periodo di quest’anno.

La nostra si conferma quindi tra le province più in sofferenza insieme a Bergamo, Mantova, Pavia e Varese. A crescere è soprattutto la Cig ordinaria (+76,6%), in calo invece la cassa integrazione straordinaria (-11,5%) e quella in deroga (-26%)

“Per quanto riguarda la Cassa integrazione in deroga – ha spiegato il segretario Carnicella – sembrerebbe esserci dai dati un calo, in realtà pensiamo che tale diminuzione sia solo dovuta alla lentezza e al forte ritardo nelle decretazioni della Cig in deroga da parte della Regione e quindi il mancato pagamento da parte dell’inps. La Regione ha infatti decretato circa 1/3 delle casse in deroga, concordate negli accordi sindacali”.

Una situazione che non risparmia il lecchese:“A Lecco – prosegue Carnicella – nel Sottocomitato ammortizzatori sociali e mobilità della Provincia da gennaio ad oggi sono state valutate e trasmesse all’Agenzia Regionale ARIFL, per il successivo passaggio alla decretazione da parte della Regione circa 80 richieste di Cassa in deroga, ma sono in lavorazione altre 150 che sono in attesa di essere completate con documenti dalle aziende o dai consulenti. Quindi il numero di accordi sul territorio di Lecco, non è assolutamente più basso dello scorso anno, anzi siamo penso ad un ulteriore incremento rispetto al 2012”.