Decreto Lavoro, la UIL: “Nessuna risposta alle vere esigenze dei cittadini”

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Dario Esposito, subcommissario della Uil Lario

L’intervento di Dario Esposito della Uil Lario sul Decreto Lavoro

“Un piccolo taglio del cuneo fiscale, con le ore contate, non basta a chi ha un lavoro precario e non può accedere a mutui o affitti”.

 

LECCO – “Che risposte può dare l’annunciato “Decreto Lavoro” ai tanti che non riescono ad accedere ad un mutuo, che sono costretti ad accorciare la lista della spesa, che non possono programmare scelte familiari quali, ad esempio, un corso di studi universitario a lungo periodo? Nessuna.

Queste sono le conclusioni su quanto il Governo ha avuto bontà di far trapelare sul Decreto lavoro, senza alcun confronto sui contenuti e sul merito, in linea con un approccio autoreferenziale dell’Esecutivo che non tiene conto delle esigenze dei lavoratori e dei cittadini che vivono il disagio della disoccupazione.

Al di là del metodo con cui si è arrivati a questo Decreto, contestato e contestabile, ciò che preoccupa è il merito di quanto si fa portatore. Un piccolo taglio del cuneo fiscale a tempo e non strutturale quasi che la precarizzazione- dei contratti lavorativi così come delle misure di politica economica debba diventare lo slogan di questa legislatura. Ci domandiamo quanto può esser utile, per una persona che si reca ad uno sportello bancario per chiedere un finanziamento o un prestito, una misura che ha le ore contate e che nasce per scadere a fine anno.

Noi, in una visione del ruolo del sindacato vicino al lavoratore, ai pensionati, ai disoccupati, ai cittadini, rivendichiamo l’aver condotto 2 scioperi generali per chiedere il taglio, strutturale non “a tempo” come quello annunciato, uno dei quali col Governo precedente. A dimostrazione che nelle nostre rivendicazioni non vi è alcun motivo di strumentalizzazione politica ma genuina vicinanza al Paese Reale.

Un mantra della precarietà, quello del Governo, ce viene dimostrato anche nell’estensione dell’utilizzo dei voucher da 10 a 15 mila euro. E’ questa la risposta che l’Esecutivo vuol dare ai tanti che sono in difficoltà ad avere un contratto d’affitto in quanto non in possesso di un contratto lavorativo stabile?

L’estensione dell’utilizzo dei voucher condanna un più esteso numero di lavoratori a non avere trattamenti previdenziali, ferie e certezze lavorative. Li condanna alla disuguaglianza e, nel 75esimo anniversario della Costituzione, sembra che questo non debba essere l’obiettivo cui aspirare.

La scelta quindi di precarizzare il ceto medio-basso, la gente comune, quella che si trova a far i conti per fare la spesa al supermercato, ed al tempo stesso evitare di tassare gli extraprofitti delle multinazionali ci sembra frutto di una visione sbagliata della società ed a cui noi ci opporremo con tutti gli strumenti sindacali attivabili.

Così come dare un colpo di spugna al reddito di cittadinanza. E’ visione lungimirante abolire il reddito senza prima aver investito su politiche attive del lavoro? Se i salotti buoni possono far finta di non vedere le nostre periferie gridano, ogni giorno, in faccia la loro verità.

Non si può trascurare il fatto che a dicembre dello scorso anno la Provincia di Como avesse lo stesso numero di disoccupati di quella di Bergamo. A queste scelte la Uil del Lario ha un’unica risposta: stare a fianco dei cittadini perché è in gioco il presente ed il futuro del nostro Paese”.

Dario Esposito
Subcommisario Uil del Lario