Diminuisce la cassa integrazione, la Uil: “Ma la crisi non è finita”

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LECCO – Cassa integrazione in calo nei primi due mesi del 2017: gli ultimi dati, resi noti dalla Uil del Lario, riferiscono di un decremento della richiesta delle ore di cassa integrazione rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

Una diminuzione sostanziale per le aziende Lecchesi (81,9%) e minore per quelle Comasche ( -23,6%) , in quest’ultimo territorio ha influito negativamente la cassa ordinaria, la quale è aumentata di oltre il 3.900% rispetto allo stesso periodo del 2016, ed è il distretto tessile che ha pesato enormemente, con un’incidenza del 37% sul totale della cassa integrazione ordinaria del periodo gennaio-febbraio.

La riduzione di ore di cassa integrazione totale ha interessato tutti i settori produttivi: industria, edilizia, artigianato e commercio.

“ È troppo breve il periodo oggetto di analisi per affermare che la ripresa economica è forte e che le aziende della Provincia di Como e Lecco sono fuori dalla crisi – scrive il segretario della Uil Lario, Salvatore Monteduro – anche in considerazione del fatto che i dati relativi alla fruizione delle integrazioni salariali degli ultimi anni non sono agevolmente confrontabili, in quanto risentono delle novità introdotte dalla riforma del Jobs act in materia di ammortizzatori sociali, che ha previsto nuovi strumenti di integrazione salariale: fondi di solidarietà bilaterali; fondo integrativo salariale”.

 

 

“Inoltre – prosegue Monteduro – la riforma ha modificato la durata massima delle prestazioni: i trattamenti ordinari e straordinari di cassa integrazione non possono superare i 24 mesi nel quinquennio mobile e nel caso del settore edile la durata massima non può superare i 30 mesi. A seguito delle novità introdotte, è opportuno che l´osservatorio INPS integri i dati sulla cassa integrazione con quelli relativi all’utilizzo dei Fondi di solidarietà, e ciò porterebbe ad un’analisi più esaustiva dello stato in cui versa il nostro tessuto produttivo ed i lavoratori che in esso operano. In conclusione, non bisogna abbassare la guardia ed è necessario che il governo acceleri le politiche fiscali orientate ad abbassare in modo strutturale la tassazione che grava sui lavoratori e pensionati per rilanciare la domanda interna, ed è importante un rafforzamento delle politiche attive, inoltre la UIL chiede una ragionevole revisione delle regole di accesso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, a partire dalla durata e dal costo eccessivo per le imprese”.