Economia lecchese: disoccupati in calo ed export da “record”

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Daniele Riva, presidente della Camera di Commercio, interviene in apertura della Giornata dell'Economia
Daniele Riva, presidente della Camera di Commercio, interviene in apertura della Giornata dell’Economia

 

LECCO – Il 2016 si è confermato un anno di ripresa per il mondo del lavoro lecchese: lo dicono i dati diffusi in occasione della Giornata dell’Economia celebrata giovedì’ mattina alla Camera di Commercio e raccolti nel report realizzato da Daniele Rusconi, dell’osservatorio economico dell’ente camerale, e Gianni Menicatti, ricercatore del Gruppo Clas.

Dati che ci riferiscono dell’aumento del tasso di occupazione in provincia (+2,1%, attestandosi al 68,3%) e del calo della disoccupazione (dal 6,2% al 5,8%; media regionale 7,4%).

Sono state ben 7.000 in più le persone risultate occupate nel triennio 2014-2016, e il loro numero ha superato per la prima volta quota 150.000.
Sempre lo scorso anno sono cresciuti quasi tutti gli indicatori della performance del comparto industriale (produzione +0,1%; ordini +0,6%; fatturato -0,8%) e ancor più quelli dell’artigianato lecchese (produzione +2,8%; ordini +1,8%; fatturato +2,5%). Il volume d’affari del commercio è rimasto stabile, mentre quello dei servizi è cresciuto dello 0,9%.

A fine 2016 le imprese e le unità locali lecchesi erano circa 33.400, ne sono nate 1.459 imprese e ne sono cessate 1.415. In calo i fallimenti (65 , -12,2%).

Oltre un terzo delle imprese lecchesi ha sede legale in uno dei 6 comuni con più di 10.000 abitanti (Lecco, Calolziocorte, Casatenovo, Mandello Lario, Merate, Valmadrera): 9.620 aziende su 26.475. Lecco, Merate e Casatenovo registrano un saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni (rispettivamente +43, +28 e +3 unità). Viceversa Calolziocorte (-10), Mandello del Lario (-9) e Valmadrera (-1) evidenziano un calo.

Il valore aggiunto complessivo in crescita dell’1,8% (nel 2016); il 35,2% è prodotto dal manifatturiero; il 5,6% dalle costruzioni; il 58,9% dal terziario; lo 0,3% dall’agricoltura.

Le imprese lecchesi per settori d’attività

 

“L’economia locale resta legata al manifatturiero – ha spiegato Daniele Riva, presidente della Camera di Commercio – in particolare l’artigianato crea ben il 14,2% del valore aggiunto totale (Lombardia 9,3%; Italia 9,9%). Va però sottolineato l’apporto del terziario, sia in termini di ricchezza prodotta, sia sotto il profilo della new economy, ed ha un ruolo importante nella prospettiva strategica dell’innovazione e dei nuovi modelli di impresa”.

L’export lecchese è aumentato dell’1,2%; l’import è cresciuto dell’1,1%; la bilancia commerciale è positiva per ben 1,69 miliardi di Euro (+1,3%). Nel primo trimestre 2017 le esportazioni in provincia hanno stabilito un record, superando miliardo di euro (1,1 miliardi di Euro, +11,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno).

Il contributo all’export lecchese è venuto prevalentemente dal metalmeccanico: prodotti in metallo (36,5% del totale) e macchinari (25,8%). Seguono a distanza il sistema moda (7%); la chimica-gomma con il 6,8%; i mezzi di trasporto con il 6,3%; l’alimentare con il 5,3%

 

Export ed import per settori di attività

 

I primi 5 Paesi di destinazione del “Made in Lecco” rimangono: Germania (24% del totale), Francia (10,2%), Stati Uniti (6,1%), Regno Unito (4,5%), Spagna (4,3%). Quattro di questi 5 Paesi sono anche i principali fornitori di beni (Germania 25,1%; Spagna 9,1%; Francia 7,5%; Regno Unito 4,8%): fanno eccezione gli Stati Uniti, sostituiti dalla Cina nella “top five” lecchese (6,6%).

“Il mondo è sempre più interconnesso – ha sottolineato il presidente Riva – gli scambi non sono più solo di beni e servizi: oggi si ragiona in termini di flussi finanziari, tecnologici e digitali, di conoscenze e di saperi, quindi la risorsa umana qualificata fa la differenza”.

Daniele Rusconi e Gianni Menicatti, hanno curato il report economico diffuso in mattinata

 

Numeri che fanno ben sperare anche se permangono delle criticità, sopratutto rispetto al 2008, anno di inizio della crisi:  “gli avviamenti al lavoro – spiega Riva –  sono inferiori di oltre il 20%; il tasso di disoccupazione rimane quasi il doppio; le ore di cassa integrazione autorizzate, nonostante il calo del 2016 (-52,4%), sono oltre il doppio; la quota dei giovani NEET è tripla.

I minori incentivi economici previsti a favore delle imprese per il 2016 hanno diminuito in misura rilevante la quota di avviamenti con contratto a tempo indeterminato, passati dal 27,5% del 2015 al 21,3% nel 2016 (in valori assoluti, da oltre 9.600 unità a poco più di 7.000); stabile la quota di cessazioni di rapporti a tempo indeterminato rimasta intorno al 25%.  È aumentata (dal 39,2% al 41,5%) la quota percentuale degli avviamenti a tempo determinato (anche se è rimasta stabile intorno alle 13.800 unità in valori assoluti).  Una quota significativa degli avviamenti al lavoro di residenti in provincia di Lecco è avvenuta in imprese che operano al di fuori del territorio provinciale; 

Assunzioni, licenziamenti e tipologia di contratti (clicca per ingrandire)

Gli avviamenti con un contratto di apprendistato sono tornati a crescere nel 2016: da 600 a 900 unità; in termini percentuali il loro peso è passato dall’1,8% (2015) al 2,7% (2016). Ancora in flessione il lavoro a progetto (dal 3,6% al 2,9%), mentre sono aumentati sensibilmente, fino a incidere per il 25,6% gli avviamenti con contratto di somministrazione (erano 22% nel 2015); in valori assoluti l’aumento, nel 2016, è stato di circa 800 unità.

I servizi rimangono il principale settore di assorbimento degli avviamenti con il 61,4%, registrando una espansione rispetto al 60,4% dell’anno precedente.  Una notizia positiva riguarda le  donne: dopo 6 anni di saldi negativi, nel 2016  le assunzioni di personale femminile tornano a superare le cessazioni dei rapporti di lavoro.   Le assunzioni dei giovani invece, di età 15-29 anni,  segnano invece una flessione del -4%, dopo il rialzo (+14%) dell’anno precedente, mentre rimane sostanzialmente invariato il flusso delle cessazioni dal lavoro (1%).

 

La tavola rotonda con gli imprenditori ospiti dell’appuntamento: Gabriele Cogliati di Elemaster Group,  Giovanni Gianola del Consorzio Premax,  Rossella Sirtori del Gruppo Sircatene,  Romeo Sozzi di Promemoria