Edilizia bloccata dalla burocrazia: scatta la “collera” dell’ANCE

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LECCO – Cento: un numero dalle forti valenze simboliche ma al tempo stesso, purtroppo, estremamente reale. Tante sono infatti le vessazioni che colpiscono le imprese del settore delle costruzioni e, con esse, tutti gli altri protagonisti della filiera edile: dai professionisti alle imprese che costituiscono l’indotto del settore.

Tutti insieme si sono ritrovati ieri, a Milano, in Palazzo Mezzanotte e nella piazza antistante, armati di elmetto da cantiere, per enunciarle, come in una litania, e denunciarne l’insostenibile peso in occasione della seconda “Giornata della collera”, promossa da ANCE Milano con il supporto di ANCE Lecco e delle altre territoriali lombarde e il coordinamento di ANCE Lombardia. Ad ascoltarle, promettendo finalmente atti e provvedimenti concreti, molti esponenti del mondo della politica e delle istituzioni. Anche perché i numeri dell’edilizia continuano ad essere sempre più preoccupanti: dall’inizio della crisi sono stati persi 446 mila posti di lavoro, che salgono a 690 mila se si considerano i comparti collegati.

Anche una delegazione di ANCE Lecco, guidata dal presidente Sergio Piazza, ha preso parte alla manifestazione: “Non ne possiamo più, e ieri questo messaggio è stato detto a chiare lettere ai rappresentanti delle istituzioni presenti. – afferma Sergio Piazza – Siamo stanchi di sentir continuamente parlare di semplificazioni, quando invece, giorno dopo giorno, fare impresa in questo Paese, e nel nostro settore in particolare, diventa sempre più difficile e complesso a causa di una burocrazia asfissiante. Vi è un problema di burocrazia a monte e a valle: a monte, perché siamo inondati da leggi, spesso in conflitto tra loro, confuse e in qualche caso al limite della praticabilità; a valle, perché a questa complessità di partenza, si assomma l’intervento di quanti, ai diversi livelli, le applicano. Dalle parole ora si passi ai fatti”.

Particolarmente soddisfatto dell’esito della manifestazione anche il presidente di ANCE Lombardia, il lecchese Luigi Colombo: “Oltre cento, tra leggi, procedure e regolamenti, bloccano e paralizzano il nostro settore: colpiscono le nostre imprese e tutti coloro che insieme a noi lavorano, aggravando una crisi del mercato già particolarmente drammatica. Chi lavora in edilizia, spesso, si trova nell’assurda situazione che, per lo stesso provvedimento, deve comportarsi in maniera diversa a seconda del comune in cui lavora. La nostra proposta è chiara: cancellare queste vessazioni con un solo colpo di spugna e può essere fatto a costo zero, ma occorre la volontà politica”.