Esordisce il sistema di tracciabilità rifiuti tra dubbi e perplessità

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Il presidente Daniele Riva

LECCO – Tra pochi giorni è previsto il debutto del Sistri, il sistema di tracciabilità dei rifiuti che da anni incombe sulle imprese, minacciando ulteriori, “insopportabili” costi e un nuovo “calvario burocratico”, come ha avuto modo di sottolineare Confartigianato Lecco.

Il primo ottobre entra infatti in vigore l’obbligo del Sistri per le imprese che raccolgono e trasportano rifiuti pericolosi a titolo professionale. Si tratta di un numero consistente di aziende, anche artigiane, che gestiscono il trattamento, recupero, smaltimento, commercio e intermediazione di rifiuti pericolosi. Il 3 marzo 2014 toccherà poi ai produttori iniziali di rifiuti pericolosi.

Confartigianato Imprese Lecco giudica la normativa insoddisfacente ed inapplicabile, anche in considerazione dei risultati negativi di tutti i test di funzionamento. “Avremmo preferito una soluzione più radicale per controllare la tracciabilità dei rifiuti – dice Daniele Riva, presidente dell’Associazione – mentre il governo ha deciso di ripartire dal Sistri, un modello tanto complesso e costoso quanto inefficace. Benché esso sia stato opportunamente limitato ai soli rifiuti pericolosi, dal primo ottobre per i trasportatori e i gestori il sistema rimane identico al precedente, generando pesanti difficoltà e disagi alle imprese”.

Per Confartigianato è urgente adottare strumenti di reale semplificazione a misura delle piccole imprese che consentano di superare il modello del Sistri. Per questi motivi, Rete Imprese Italia – di cui Confartigianato è parte – ha chiesto al ministro Orlando l’attivazione in tempi brevi di un tavolo di confronto che dovrà farsi promotore di una proposta per un nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti in grado di garantire il rispetto delle regole e della legalità. Attualmente sono in corso ulteriori incontri al Ministero con l’obiettivo di arrivare alla completa abolizione del Sistri cosi come concepito.