Federmeccanica: “Ripresa lontana” ma su Lecco si tornerà ad assumere

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Antonio Bartesaghi e Alberto Dal Poz
Da sinistra: il presidente di Federmeccanica Lecco Sondrio, Antonio Bartesaghi con il presidente nazionale Alberto Dal Poz, il presidente di Confindustria LC.SO, Lorenzo Riva e il direttore Giulio Sirtori

 

LECCO – Il metalmeccanico a Lecco, con le sue 376 aziende e 18 mila addetti “è il comparto più importante del tessuto economico, per il territorio e per la sua cultura, ed uno dei settori più importanti per la nostra associazione”. Lo sottolinea il presidente di Confindustria, Lorenzo Riva, accogliendo a Lecco il presidente nazionale di Federmeccanica, Alberto Dal Poz.

“A Lecco mi sento a casa” ha sottolineato Dal Poz sancendo la rilevanza nazionale del manifatturiero lecchese sul piano nazionale. Un settore che in Italia si lascia dietro anni difficili, “abbiamo perso il 24% della capacità produttiva rispetto al periodo pre-crisi – ha spiegato il numero uno di Federmeccanica – significa che quelle aziende, quegli imprenditori, quei posti di lavoro non ci sono più. Oggi non gridiamo ancora alla ripresa, ci sono segnali positivi ma non sarà semplice tornare ai livelli occupazionali del passato. Gli ultimi dati confermano la riduzione dell’uso di ammortizzatori sociali, la strada è però ancora lunga”.

Antonio Bartesaghi e Alberto Dal Poz

 

Più ottimista appare invece essere la situazione locale: “Il nostro territorio ha eccezionali capacità, siamo un’area mediamente ricca, con imprenditorialità di alto livello, eccellenze con fortissimi livelli di export, che nonostante le difficoltà ha ancora tanta voglia di fare e di riprendersi il proprio ruolo sul mercato – ha spiegato Antonio Bartesaghi, presidente di Federmeccanica Lecco – Sondrio – Sicuramente i dati ancora non ci soddisfano ma siamo entrati in una fase di crescita che è costante, questo dà fiducia all’imprenditore e la fiducia incentiva gli investimenti e quindi l’innovazione. Con le necessarie cautele, siamo passati in anni di grosse difficoltà, oggi riteniamo di poter prevedere sicuramente un aumento dei posti di lavoro, il settore si sta muovendo in questo senso. Ora le competenze sono però cambiate rispetto al passato e ancora cambieranno, in certi settori le aziende faticano a trovare il personale adeguato”.

E’ stato però il nuovo contratto collettivo, siglato nel novembre del 2016, in modo particolare al centro della visita di Dal Poz, eletto nel giugno scorso alla guida dell’associazione nazionale. “Un contratto che è qualcosa di innovativo – ha ricordato Lorenzo Riva – non solo per le aziende ma per i lavoratori stessi, è uno strumento che migliora le loro condizioni e favorisce il loro contributo al lavoro”.

Alberto Dal Poz e Lorenzo Riva

 

Per il presidente lecchese dei metalmeccanici, il nuovo contratto “è un passaggio epocale e culturale – ha sottolineato Antonio Bartesaghi – nel nostro settore innovare è qualcosa di naturale e necessario e anche il rapporto tra lavoratori e azienda è un ambito di innovazione. Questo contratto stabilisce la centralità del lavoratore, cuore pulsante delle nostre aziende. Ci sono elementi di rinnovamento che condivido pienamente, come riguardo alla formazione delle persone, un impegno importante sul quale dobbiamo continuare”.

Formazione, welfare aziendale, contrattazione di secondo livello sono i punti cardine del nuovo contratto dei metalmeccanici, “non un rinnovo ma un rinnovamento” ha commentato Dal Poz “sono stati inseriti elementi che sono quanto di più moderno a disposizione per agevolare l’impresa dal punto di vista fiscale” con la contrattazione aziendale che assume un ruolo chiave. “Il contratto è una cornice che inquadra le opportunità ma sottile, perché la maggior parte delle caratteristiche di un contratto deve essere stabilita a livello aziendale”.