Fiom, Landini a Lecco: “I diritti dei lavoratori sotto attacco”

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Maurizio Landini (Fiom)
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L’arrivo di Landini a Lecco, con lui il segretario della Cgil Wolfango Pirelli e Diego Riva della Fio, Tino Magni (Sel) e Mauro Castelli (Fiom)

LECCO –Restituire i diritti sottratti in questi anni ai lavoratori, abbattere la precarietà, più tutele sociali e un intervento pubblico per dare un indirizzo politico allo sviluppo industriale del Paese: è chiaro il messaggio lanciato da Maurizio Landini sabato a Lecco, ospite dell’iniziativa lanciata dalla Fiom lecchese al Palazzo del Commercio.

“Divisi e frantumati come ora, nel mondo del lavoro, forse non lo siamo mai stati. Siamo di fronte ad un impoverimento complessivo e ad una svalorizzazione del lavoro in quanto tale” ha sottolineato il segretario nazionale dei metalmeccanici della Cgil.
Il taglio delle pensioni, il superamento dei contratti nazionali, l’abolizione delle province, la privatizzazione dei servizi sociali, tutte indicazioni che per Landini erano contenute nella lettera inviata a Roma dalla Banca Centrale Europea all’epoca della caduta del governo Berlusconi e che, prima Monti e poi Renzi, starebbero portando a compimento.

Landini al tavolo dei relatori, accanto a lui il segretario Pirelli
Landini al tavolo dei relatori, accanto a lui il segretario Pirelli

Un “attacco ai diritti” che punterebbe a “mettere in discussione il modello sociale europeo e quei vincoli considerati un freno al mercato, il tutto a favore di quell’austerità che alimenta la crisi”. La forza della finanza “senza precedenti” avrebbe per Landini la sua influenza in un percorso scandito da interventi legislativi dei singoli Paesi.
“Se in passato chiedevamo alle imprese di adeguarsi a leggi che miglioravano le condizioni di lavoro, oggi ci troviamo nella situazione di chiedere alle aziende di non applicarle perché peggiorative – ha sottolineato Landini – a parità di lavoro, non corrispondono più uguali salari e uguali diritti all’interno delle stesse aziende”.

 

Il pubblico riunito nella sala conferenze del Palazzo del Commercio
Il pubblico riunito nella sala conferenze del Palazzo del Commercio

 
La libertà di economia e di impresa si è dimostrata un modello inaffidabile” per questo il segretario nazionale della Fiom auspica politiche “non solo di controllo ma che sappiano orientare lo sviluppo, migliorare la qualità del lavoro, i diritti, ridisegnare il sistema del mondo del lavoro partendo dai fondamenti della nostra carta costituzionale”.

Questo Parlamento ci darà mai retta? No – si è risposto Landini, intervistato dal sindacalista lecchese Mauro Castelliper questo abbiamo promosso un referendum per abolire le leggi che peggiorano il mondo del lavoro”.

In queste settimane, infatti, la Cgil si sta battendo per la proposta di legge popolare della Carta dei Diritti del Lavoro, sta raccogliendo le firme per portare gli italiani al voto, promuovendo, tra le altre cose, l’abolizione dei voucher e il ripristino del diritto al reintegro in caso di licenziamento senza giustificato motivo. “Una legge – ha detto Landini riferendosi a quest’ultimo punto – che favorisce quegli imprenditori stronzi , che scoraggia i ricorsi da parte di chi si vede licenziato perché, se si perde la causa, ci si vede gravati delle spese legali”.

Il segretario Diego Riva e Mauro Castelli
Il segretario Diego Riva e Mauro Castelli

L’intervento di Landini è stato anticipato dalle parole del segretario provinciale della Fiom, Diego Riva, e da quelle di Luca Grosso, delegato sindacale della Konig, azienda ad un passo dalla chiusura.

“Konig e Tubettificio Europeo sono solo due esempi di una crisi che stiamo affrontando da otto anni – ha spiegato Riva – una situazione complicata anche dall’assenza di ammortizzatori sociali, con una ricollocazione spesso precaria per chi perde il proprio impiego. Il modo del lavoro è oggi massacrato e gli effetti del Jobs Act ancora non si sono manifestati”.

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