“Fumata nera”
alla Leuci, nessun accordo con l’azienda

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LECCO – Alla Leuci ancora nessun accordo tra i rappresentanti dei lavoratori e quelli dell’azienda: l’ennesimo incontro tra le parti, che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì all’Unione Industriali, si è concluso con di nuovo con un nulla di fatto anche se, come trapelato da fonti sindacali, si è intravista qualche apertura da parte dei vertici aziendali.

La novità è il sì al contratto di solidarietà che la dirigenza starebbe valutando di concedere ma per un periodo ristretto a sei mesi, qualcosina di più rispetto alle quattro mensilità di cassa integrazione per crisi aziendale proposte negli incontri precedenti, ma sempre inferiore ai dodici mesi richiesti dai rappresentati dei lavoratori che avrebbero anche calato la richiesta ad un minimo di nove-otto mesi.

“Qualche passo avanti è stato compiuto da entrambi, ma è un sacrificio notevole quello che ci chiedono e per questo venerdì sentiremo i lavoratori in assemblea per valutare la situazione. Ancora non è stato definito nulla di concreto, quindi cercheremo di capire come chiudere l’accordo sulla solidarietà” spiegano i sindacalisti Lorena Panzeri (Cgil), Massimo Ferni (Cisl) e Enrico Ferrari (Uil).

Il tempo stringe e l’azienda il 31 marzo rischia di chiudere definitivamente i battenti, per questo la tappa fissata per il prossimo lunedì sarà decisiva per trovare un’intesa con la direzione di Leuci:

“Si continua a tessere per trovare una soluzione – spiegano dalla Rsu Germano Bosisio, Maurizio Esposito e Giancarlo Papini – noi vorremmo mantenere il personale fino alla fine dell’anno e usare al meglio nove mesi di solidarietà, anziché i sei da loro proposti. Nel frattempo i cancelli della fabbrica restano chiusi, perché sembra vogliano prima definire l’accordo poi eventualmente riaprirla”.

Riguardo agli stipendi, che sarebbero stati bloccati dall’azienda dal mese di febbraio, dalla Rsu spiegano che di avere avuto notizia della loro possibile erogazione dalla prossima settimana.