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MANDELLO – Roberto Castelli a confronto con i sindacati: l’ex ministro, nominato nel consiglio di amministrazione della Gilardoni Raggi X, martedì ha incontrato i rappresentanti dei lavoratori ed ha ascoltato le loro osservazioni riguardo alla vicenda sindacale che da tempo anima l’azienda.
I sindacati hanno puntato il dito sui numerosi lavoratori che negli ultimi due anni avrebbero lasciato la Gilardoni, 78 dipendenti secondo i dati in possesso della Fim Cisl, al tavolo insieme alla Fiom Cgil per incontrare Castelli, accompagnato dal consulente del lavoro Alberto Comi.
“Sappiamo quanti lavoratori se ne sono andati dalla Gilardoni ma non ci è stato reso noto quanti sono stati sostituiti, temiamo possano mancare ruoli importanti, diciamo questo alla luce soprattutto degli annunci per ricerca personale pubblicati dall’azienda sui giornali per trovare responsabili del settore acquisti, commerciali e addetti alla programmazione” ha spiegato il sindacalista Emilio Castelli della Fim.
Dal confronto con l’ex ministro è emerso un obiettivo comune, spiega il referente della Fim, “la Gilardoni deve proseguire la propria attività, nessuno è intenzionata a chiuderla. Da parte nostra però abbiamo chiesto un cambio di rotta, affinché l’azienda diventi più forte, auspichiamo che sia fatto quanto necessario per tornare ad una normale vita aziendale e raggiungere insieme questo obiettivo. Se è comune, perché non condividerlo? La ripresa delle relazioni sindacali sono un passo propedeutico ad ottenere i risultati che tutti ci aspettiamo”.
Nella stessa giornata l’ex ministro, insieme alla titolare Cristina Gilardoni, avrebbe incontrato anche il sindaco Riccardo Fasoli. Si è trattato del primo incontro in Comune tra il borgomastro e la proprietaria della Gilardoni.
“E’ stato l’ennesimo tentativo di provare a dare una soluzione e se qualcuno vuole dare una mano ben venga – ha commentato il sindaco riferendosi all’ex ministro Castelli – i punti di vista ancora oggi, però, restano distanti”.
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