Husqvarna, lavoratori in sciopero: “Ritmi insostenibili”

Tempo di lettura: 2 minuti
Sit in dei lavoratori fuori dall'azienda in una precedente protesta nel 2016

Husqvarna (3)
VALMADRERA – Proteste anche alla Husqvarna: i lavoratori della sede di Valmadrera martedì mattina hanno scioperato un’ora, tra le 11 e mezzogiorno, picchettando i cancelli della ditta.

Ad accendere la rivolta dei dipendenti sono le condizioni di lavoro a cui sarebbero sottoposti: “Ritmi troppo alti – spiegano Marco Maggiolini, Roberto Scicchitano e Renato Valsecchi della Rsu –  aumentati dal 15 al 20%, senza automatismi e i lavoratori non ce la fanno a sostenerli. Già in passato non esistevano tempi morti, ora non c’è nemmeno il tempo per soffiarsi il naso”.

I rappresentanti RSU: Marco Maggiolini, Roberto Scicchitano e Renato Valsecchi
I rappresentanti RSU: Marco Maggiolini, Roberto Scicchitano e Renato Valsecchi

Sono due le linee di montaggio attive nello stabilimento di Valmadrera dove vengono realizzati i tagliaerba e 110 i dipendenti al lavoro. “Ci rendiamo conto delle criticità del momento economico, ma va salvaguardata anche la salute dei lavoratori. Abbiamo infatti riscontrato negli ultimi tempi l’insorgere di diverse malattie professionali tra i lavoratori, in particolare agli arti superiori”.

Ritmi incalzanti, secondo quanto denunciato dalla Rsu, ma concentrati in un periodo limitato dell’anno, poi tutti a casa in cassa integrazione: “Dopo la ristrutturazione nel 2008/2009 sono stati effettuati tagli per 60 dipendenti e lo scorso anno altri 5 sono stati messi in mobilità. Oggi qui viene prodotto un unico modello di rasaerba che non copre l’intero anno, così per 12/13 settimane viene richiesta la cassa integrazione e i salari ne risentono. Questo a fronte di una diminuzione dei volumi produttivi, passata dalle 160 mila unità del 2014 alle 129 mila del 2015. I ritmi di lavoro aumentano ma la stagione si accorcia”.

Husqvarna (2)