Il rettore incontra le imprese: “Politecnico motore dell’innovazione”

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Da destra Vico Valassi insieme al rettore Ferruccio Resta e il prorettore Manuela Grecchi

 

LECCO – “Mai come in nessun altro territorio il Politecnico riceve un’attenzione così importante come Lecco sa offrire alla nostra università. Questo significa, anche, che ci si aspetta molto da Politecnico che vuole essere motore della ricerca e dell’innovazione”. Il magnifico rettore Ferruccio Resta ha fatto visita lunedì pomeriggio all’ateneo lecchese, accolto dai rappresentanti dell’economia della politica della città.

L’appuntamento è stato promosso da UniverLecco, ente guidato dall’imprenditore ed ex presidente della Camera di Commercio, Vico Valsassi che ha fatto gli onori di casa insieme al pro rettore Manuela Grecchi, aprendo la conferenza e sottolineando “l’esemplare dialogo” tra mondo della scuola e della ricerca con quello delle imprese, uno scambio “che deve essere alimentato”.

 

“Lecco – ha commentato Valassi – si presta come territorio per sperimentare questo binomio, perché qui c’è il meglio che si possa trovare”.

Non a caso proprio nel lecchese, lo ha ricordato lo stesso rettore, è stato avviato il progetto pilota “Open Innovation” con il coinvolgimento di 179 aziende che hanno presentato altrettante proposte di innovazione; un dato da sottolineare e che il 69% di queste aziende non aveva mai sperimentato prima forme di collaborazione con università o centri di ricerca.

 

La sinergia tra ateneo e impresa deve quindi essere strada maestra anche per il rettore del Politecnico: “La tecnologia è il DNA di questa università e continuerà a conoscere sviluppi dirompenti, cambiando le nostre esigenze e le risposte a queste esigenze, ovvero i prodotti che le imprese metteranno in campo. Creerà opportunità in tutti i settori e in futuro distingueremo tra quei territori che faranno parte di questo processo e quelli che invece acquisteranno da altri la tecnologia”.

 

Gli occhi dell’imprenditoria locale, quella che aspira all’innovazione, rivolge lo sguardo a via Previati, alle competenze e all’attività di ricerca dell’ateneo lecchese. Sono 21 i laboratori sperimentali aperti dal Politecnico a Lecco e su Milano l’ateneo ha investito in altri tre laboratori (‘zero emissioni’, ingegneria chimica e ingegneria dei materiali, modellistica per architettura), una sperimentazione che riguarda discipline e forme di collaborazione con le imprese.

“Oggi si parla di lauree professionalizzati, io credo personalmente non occorra un terza dimensione – ha sottolineato il rettore – ma che si debba lavorare meglio su quanto già esiste, per cogliere le trasformazioni che avvengono nel mondo delle imprese. A Lecco possiamo sperimentare forme che superino il vecchio tirocinio, affinché questo campus diventi un laboratorio per la formazione del domani, e all’Inail proporremo Lecco come laboratorio per la prevenzione. Come battere la concorrenza di altri territori? Occorre che le imprese e le città diventino laboratori, luoghi aperti alla ricerca”.