In provincia, 3600 donne in più senza lavoro negli ultimi 2 anni

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LECCO – La crisi non risparmia le lavoratrici lecchesi: negli ultimi due anni, solo in provincia di Lecco, si contano ben 3600 donne disoccupate in più rispetto al dato relativo di fine 2010, quando il numero di donne occupate superava le 61 mila; un calo che nel biennio in esame si avvicina al 7%.

La caduta dei livelli occupazionali ha determinato un corrispondente innalzamento del tasso di disoccupazione femminile salito al 8,3% nell’ultimo anno e attestato al 30,9% se teniamo conto solo della fascia giovanile tra i 15 e i 24 anni.

Questo è quanto emerge dei dati elaborati dai ricercatori dell’istituto CLAS e contenuti nel “2° Rapporto sul mercato del lavoro femminile”, promosso da Asl e Provincia di Lecco, insieme al Ministero Pari Opportunità e Network, presentato giovedì alla Camera di Commercio di Lecco.

Statistiche che dimostrano come le criticità del mondo economico, che tra il 2009 e il 2010 avevano inciso in misura minore sulle lavoratrici, si sono invece riversate nell’anno seguente, con un calo netto di dipendenti donna nel settore manifatturiero (-3%) nelle costruzioni (-6,7%) e nel settore agricolo (-1,1%). Controcorrente è invece il comparto dei servizi, con una contenuta crescita di occupati (+0,9%) in particolare per quanto riguarda l’ambito turistico e della ristorazione (+1,4%).

Nel settore privato, alle soglie del 2012, i posti di lavoro femminili sono tornati ai livelli del biennio 2005-2006, con una perdita dell’1,1% nelle aziende lecchesi dove il numero di donne dipendenti è sceso sotto le 30 mila unità.

Un risvolto ben visibile dalle iscrizioni al Centro per l’impiego, salite dalle 5.700 del 2010 alle 7.700 dello scorso anno, seppur con una riduzione della quota di donne iscritte nelle liste di mobilità, scesa dal 28% del 2008 al 41% del 2012.

Nonostante le difficoltà, le lecchesi non si scoraggiano: il tasso di attività femminile si è infatti ridotto solo di due punti percentuali, una misura più contenuta rispetto al tasso di disoccupazione che fa ben sperare gli esperti: “L’aumento della disoccupazione esplicita può essere considerata come un elemento non totalmente negativo – hanno spiegato i ricercatori Gianni Menecatti e Luca Schionato – in quanto la ricerca di un impiego dimostra il desiderio e la disponibilità delle donne a rimanere nel mercato del lavoro”.

Positiva è anche la tenuta delle imprese femminili, ben 5.186 in provincia di Lecco e la maggior parte impiegate nel commercio (26,4%) che stanno reggendo la crisi restando praticamente invariate nel numero. A questo si associa l’elevata formazione professionale delle lavoratrici, con una quota di laureate in costante crescita e sempre più richieste dal mercato del lavoro.

Da sottolineare, infine, come la provincia di Lecco si attesti ai primi posti in Lombardia per il numero di mamme lavoratrici (tasso di fecondità/ n° occupate), questo, secondo gli esperti, dovuto anche all’incremento dei sevizi per l’infanzia (asili nido) sul territorio.