Incubo Sistri, gli Artigiani: “70 milioni di euro in pattumiera”

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Daniele Riva, Confartigianato

Daniele RivaLECCO –  Torna l’incubo Sistri, il sistema per la tracciabilità dei rifiuti che a marzo tornerà a bussare alla porta delle imprese lecchesi.

L’allarme è lanciato da Confartigianato: “Siamo sempre stati aperti a trovare con il Ministero dell’Ambiente delle migliorie al sistema, abbiamo proposto delle procedure alternative sostenibili – ribadisce Daniele Riva, presidente di Confartigianato Lecco – ma ancora una volta arriviamo a pochi giorni da una nuova partenza del Sistri con le identiche problematiche. La scadenza del 3 marzo prevista dal Decreto Legge 101 rappresenta l’ennesimo tentativo di avvio del Sistri, questa volta per i produttori di rifiuti speciali pericolosi. Nonostante la promessa di rendere tutto meno complicato e realmente a portata di piccola impresa, semplificazioni non se ne sono viste. Basti pensare che tra i soggetti obbligati a misurarsi con la mostruosa burocrazia del Sistri vi sono parrucchieri ed estetiste in quanto “produttori” di poche decine di grammi di lamette usate all’anno!”.

Nonostante dal primo ottobre scorso sia in teoria già operativo il sistema per i gestori e dei trasportatori di rifiuti speciali pericolosi, ad oggi non si ha nessuna garanzia effettiva della sua efficienza, mentre l’unico effetto sicuro è stato l’appesantimento di costi e burocrazia per le imprese. Per Confartigianato il Sistri, così come è stato concepito, va abolito e completamente ripensato con criteri di semplicità ed accessibilità. Solamente allora potrebbe essere attivato per le imprese che producono significativi quantitativi di rifiuti speciali pericolosi.

“Attualmente – conclude Vittorio Tonini, segretario di Confartigianato Lecco – il programma informatico del Sistri è ingestibile e inapplicabile. Partire così è una vergogna. Il sistema non funziona ed è già costato milioni di euro. Cifre da brivido buttate al vento, in un momento in cui ogni risorsa è preziosa: 325.470 imprenditori italiani hanno speso 70 milioni di euro per l’iscrizione al Sistri, per l’acquisto di oltre 500mila chiavette USB e di quasi 90mila “Black box” per i veicoli da trasporto. Nessuno mette in dubbio la necessità di combattere le ecomafie. Ma bisogna riuscire a farlo con modalità facili, che permettano una gestione efficace e poco costosa per le imprese”.

Unica nota positiva, fino al prossimo primo agosto non saranno applicate sanzioni alle imprese per eventuali errori nella gestione del sistema.