Inflazione in crescita, Peccati: “Buon segno, serve taglio tasse”

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Antonio Peccati
Antonio Peccati
Antonio Peccati

LECCO – L’Istat mostra una inflazione in lieve risalita a gennaio. Un segnale minimo che lascia qualche speranza anche se nessuno si illude, visto il difficile contesto economico, che sia arrivata una vera e propria svolta economica.

“La conferma di un calo dello 0,2% dei prezzi al consumo nel mese di gennaio rispetto a dicembre e di una inflazione che si mantiene, su base annua, prossima a zero, segnala la concreta possibilità che anche nel 2016 la variazione dei prezzi si mantenga ben al di sotto del punto percentuale – commenta il vicepresidente vicario di Confcommercio Lecco, Antonio Peccati – Come segnalato anche dall’Ufficio Studi nazionale di Confcommercio, la componente di fondo della variazione dei prezzi, che esclude le componenti più volatili, registra, comunque, un contenuto incremento, attenuando le preoccupazioni di un ritorno verso la deflazione. D’altra parte, per molti beni e servizi le dinamiche dei prezzi sembrano orientate a un moderato aumento”.

Il lieve rialzo dell’inflazione, secondo l’Istat, è principalmente imputabile al ridimensionamento della flessione dei beni energetici non regolamentati (-5,9%, da -8,7% di dicembre) e all’inversione della tendenza dei prezzi dei servizi relativi ai trasporti (+0,5%, da -1,7% di dicembre); questa dinamica è attenuata dal rallentamento della crescita degli alimentari non lavorati (+0,6%; era +2,3% il mese precedente). Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'”inflazione di fondo” sale a +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% di dicembre).

“E’ presto per cantare vittoria rispetto al rischio di deflazione – continua lo stesso Peccati – Il mondo che Confcommercio Lecco rappresenta è consapevole che l’incremento dei prezzi sia fondamentale per una crescita dell’economia e dei fatturati delle imprese. Ma è altrettanto evidente, come giustamente sottolinea sempre il nostro presidente nazionale Carlo Sangalli, che non ci può essere vera ripresa senza un taglio delle tasse e della spesa pubblica improduttiva. Le nostre imprese, quelle del commercio, del turismo e dei servizi, non vogliono e non possono continuare a subire una imposizione fiscale assurda sia dallo Stato che dagli enti locali, né intendono più pagare il conto di enti pubblici inefficienti”.