Innovazione. UIL: “Non può esistere Industria 4.0 senza Lavoratori 4.0”

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Il segretario di Uil Lario, Salvatore Monteduro, e il segretario della Uilm, Enrico Azzaro

 

 

LECCO – Aumentare produttività e qualità produttiva con l’innovazione: “Industria 4.0 può essere un’opportunità se sapremo governarla, è un processo in grado di creare posti di lavori, altrettanti rispetto a quelli che può distruggere se non saremo in grado di guidare il cambiamento”.

Ne è convinto il segretario della Uil Lario, Salvatore Monteduro, che è intervenuto al convegno promosso mercoledì mattina dal sindacato al Politecnico di Lecco ( alla presenza anche degli esponenti nazionali del sindacato  Pierpaolo Bombardieri e Rocco Palombella, dell’ex segretario Giorgio Benvenuto)  su quella che da più parti viene definita come la ‘quarta rivoluzione industriale’, fondata sulle nuove tecnologie applicate al manifatturiero.

Un processo “che è già in atto – ha proseguito Monteduro – e come sindacato non possiamo esimerci dal confrontarsi con le altre associazioni e con la politica. Governarlo significa comprendere quali sono le necessità dal punto di vista formativo e di competenze dei lavoratori”.

 

“Chi pensa infatti che possa esistere Industria 4.0 senza Lavoratori 4.0 si sbaglia – ha insistito Monteduro – non si può limitare la questione ai soli laureati che dall’università entrano nel mercato del lavoro.Nel lecchese ci sono 150 mila lavoratori di cui 60 mila nell’industria che sono preoccupati da questo processo di cambiamento. Novemila i disoccupati in cerca di futuro”.

“Il lavoro per tutti e non il reddito per tutti”, Monteduro cita le parole di Papa Francesco, definendolo “il più grande sindacalista contemporaneo”, “perché ha detto chiaramente che il lavoro è dignità, il reddito è solo un’assistenza di tipo caritatevole. Oggi dobbiamo capire se questi lavoratori hanno bisogno di formazione, competenze nuove, se i contratti collettivi nazionali sono adeguati ad interpretare la trasformazione in atto”.

Il tavolo dei relatori del convegno: da sinistra Pierpaolo Bombardieri e Rocco Palombella, Enrico Azzaro, il giornalista Gianluca Morassi, e Giorgio Benvenuto, ex segretario nazionale della Uil

 

Enrico Azzaro, segretario dei metalmeccanici della Uil, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di avere una governance stabile, alla guida del Paese, con la quale interloquire. “Da alcuni anni in Europa c’è chi ha già programmato investimenti ingenti sull’innovazione, l’Italia rischia di arrivare in ritardo, ma non è detto che non si riesca comunque ad arrivare primi – ha spiegato il sindacalista Uilm – Studi di consulenza hanno rilevato che per sostenere questo processo in Europa dovrebbero essere investiti 90 miliardi ogni anno, noi ne abbiamo stanziati 20 per un triennio”.

“Siamo il secondo paese manifatturiero dopo la Germania, pur essendo profondamente diversi da quest’ultima, loro hanno imprese robuste e di respiro internazionale, noi viviamo ancora di multinazionali tascabili, ma la colonna portante sono le imprese sotto i 100 dipendenti che per sopravvivere devono mantenere la loro occupazione. Il sindacato non oggi non può affrontare il problema come ha fatto in passato, non ci si può dire favorevoli o contrari, l’innovazione è un processo che è già partito”.