La K-Flex si trasferisce in Polonia: proteste anche nel lecchese

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PEREGO – Dal monzese alla Brianza lecchese: la protesta dei lavoratori della K-Flex di Roncello si sposta a Perego dove una cinquantina di lavoratori lunedì ha manifestato di fronte ai magazzini dell’azienda che nei mesi scorsi ha annunciato 187 licenziamenti e la chiusura della sede produttiva.

Da quasi settanta giorni, dal 24 gennaio, i dipendenti dell’azienda di Roncello sono in presidio per evitare che la proprietà porti via i macchinari e delocalizzi la produzione in Polonia.

Massimo Ferni (Cisl)

“Per bypassare quel blocco, sappiamo che l’azienda sta facendo arrivare a Perego il materiale proveniente dalla Polonia. Per questo oggi siamo qui per dare un segnale e manifestare tutto il nostro dissenso. Non ci arrenderemo a questa arroganza” ha sottolineato  Massimo Ferni della Cisl Lecco- Monza che ha accompagnato i lavoratori in via Statale, dove è situato il capannone utilizzato dalla K-Flex.

La lotta dei lavorati ha avuto un grande eco mediatico in queste settimane: la loro azienda, guidata dalla famiglia Spinelli, ha ben 30 anni di storia, oltre due mila dipendenti in 60 Paesi al mondo ed è leader mondiale nella produzione di isolanti termici. Con la chiusura del sito di Roncello la K-Flex dice addio all’Italia licenziando 187 dipendenti su 242. Resteranno in forze all’impresa amministrativi e addetti al magazzino.

Questo nonostante, denunciano i sindacati Cgil e Cisl, abbia effettuato “9,5 milioni di utili nel 2016” e fruito di “30 milioni di euro di fondi pubblici”.