Helman, protestano i lavoratori da tre mesi senza stipendio

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Manca la firma dell’avvocato e il giudice non può sentenziare per “asserita impossibilità di funzionamento dell’assemblea”. E’ l’ennesima beffa ai danni dei 27 lavoratori e lavoratrici della Helman Elettronica di Abbadia Lariana che da 3 mesi non percepiscono lo stipendio.

Questa mattina, i dipendenti dell’azienda lariana hanno dato vita a un presidio all’ingresso del Tribunale di Lecco per manifestare tutto il loro disappunto e incontrare il presidente del Tribunale di Lecco Renato Bricchetti. La tanto attesa sentenza con la quale verrebbe nominato il liquidatore dell’azienda consentendo così ai lavoratori, quanto meno, di accedere agli ammortizzatori sociali, è stata rimandata per una questione di forma. Intanto il tempo passa…

Tutto è cominciato con la morte di Sandrino Valeri amministratore e azionista dell’azienda fondata nel 1965, realtà dove vengono progettati e realizzati componenti per la ricezione e distribuzione dei segnali televisivi e ponti radio per broadcasting.

Alla scomparsa di Valeri è seguita un’empasse amministrativa con i figli che non hanno ancora ereditato il pacchetto azionario del padre (50%), mentre l’altro 50% è di proprietà della famiglia Toni. Per cercare di dirimere al meglio la situazione e giungere una celere soluzione si è mossa anche la Provincia di Lecco, attraverso l’Unità di Crisi e l’assessore alla partita Fabio Dadati, ma all’incontro del 6 ottobre al tavolo di discussione mancava solo la famiglia Toni.

Successviamente i Toni hanno presentato un’istanza al tribunale di Lecco per la nomina del liquidatore, ma, come già raccontato, la mancanza della firma dell’avvocato ha fatto sì che il giudice la rigettasse.

“Siamo arrabbiati e indignati per questa situazione assurda – sbotta Daniela Centali dipendente dell’azienda e portavoce dei 27 colleghi – Da tre mesi andiamo a lavorare e timbriamo il cartellino senza prendere lo stipendio. Ma non solo, di lavoro ormai non ce n’è più e siamo costretti a rimanare in azienda per 8 ore senza fare nulla e questo per non perdere i nostri diritti. Siamo arrivati al punto in cui dobbiamo portarci sapone e carta igienica da casa”.

Le fa eco Roberto Snider dell’Rsu: “Siamo in una sorta di prigionia, finchè il giudice non nominerà il liquidatore, siamo con le mani legate”.

Sconfortato anche il più giovane dei dipendenti, Igor Pecoraro, 27 anni, da 8 alle dipendenze della Helman elettronica: “La situazione è drastica, anche perchè non mi è possibile andare a cercare un altro posto di lavoro pena la perdita dei diritti, ovvero della possiblità di accedere agli ammortizzatori sociali e alla liquidazione”.

Intanto Mauro Castelli sindacalista della Fiom, anche lui presente al presidio di questa mattina, aggiunge: “Vorremmo per prima cosa ringraziare il dottor Renato Bricchetti, presidente del Tribubale di Lecco e la dottoressa Trovò per l’istituzione della pratica. La dimenticanza dell’avvocato nell’apporre la firma sul documento porta a un’ulteriore ritardo che si ripercuote sui 27 lavoratori che da 3 mesi sono senza stipendio. Ora è necessario ripresentare l’istanza in tempi celeri per risolvere la situazione. Abbiamo chiesto alla Provincia di Lecco un ulteriore interessamento e l’assessore alle Attività produttive Fabio Datati ha promesso di muoversi immediatamente”.

E proprio l’assessore Dadati fa sapere: “Sarà mia premura contattare il presidente Bricchetti. So che si tratta di un problema formale. In tempi rapidi riconvocheremo le parti: le due famiglie proprietarie, le parti sociali, il sindacato, Confindustria e cercheremo di trovare in tempi strettissimi la migliore soluzione”.

Di seguito la lettera integrale che questa mattina i lavoratori della Helman Elettronica hanno consegnato al presidente del tribunale di Lecco Renato Bricchetti.