Lavoro e nuove tecnologie, Germano Bosisio: “Se questa è civiltà”

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Germano Bosisio
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LECCO – “Sono incazzato ! Come uomo e come cristiano ( tentativo di ) sto male!

E’ da qualche tempo che mastico amaro e mi si blocca lo stomaco per come sta andando questo mondo definito con enfasi globalizzato ma contemporaneamente anche locale, vistone le ricadute concrete quotidiane sulle nostre vite.

Ma stasera ulteriormente trasecolo : sto guardando un nota trasmissione Rai d’inchiesta che sta trattando, tra l’altro, dell’irrefrenabile “sviluppo” tecnologico e mi appare chiaro una volta di più che questo “sistema” socio economico , che sta condizionando tutti gli aspetti del nostro vivere, ha perso i fondamentali, perlomeno quelli dichiarati.
Ci era stato detto che questo modello di sviluppo avrebbe distribuito benefici diffusi e tra l’altro, attraverso il progresso tecnologico continuo, affrancato l’uomo dalla fatica soprattutto nel lavoro. In realtà assistiamo ad un assoluto ribaltamento : la tecnologia, i cui proventi sono a vantaggio di sempre più pochi, sta privando gli esseri umani della prima fonte di dignità e sostentamento : il Lavoro.
Documentando processi già operativi l’interessante trasmissione presentava le caratteristiche della cosiddetta 4° Rivoluzione Industriale : la Robotica, robot dall’intelligenza artificiale e cognitiva come Il robot pizzaiolo, Boris dalle infinite applicazioni, Amelia l’assistente virtuale che sostituirà legioni di centraliniste, call center, segretarie, assicuratori, addetti all’assistenza clienti ….

Insomma milioni di posti di lavoro in fumo e peggio ancora, col sostanziale “laissez faire” del vasto mondo che vi ruota attorno, più o meno soggiogato, quando non palesemente connivente, dal mito dello sviluppo illimitato.

Ma veramente ci stanno bevendo il cervello !

E’ questa solo una delle enormi contraddizione del cosiddetto sistema neo liberista che doveva avere come presupposto la centralità dell’Uomo ma che invece, in modo ormai palese, lo subordina al “dio mercato” ed alle sue logiche premianti gli interessi sempre più concentrati in poche mani.

Ancora ci stanno propinando la teoria della ricaduta diffusa derivante dalla Crescita Illimitata (altro feticcio offusca coscienze) mentre stanno platealmente consacrando – s’intende mascherandolo col mito del progresso – l’aumento a vari livelli delle disuguaglianze.
La dittatura della Finanza sul Lavoro, la competitività al ribasso sociale, il presunto “risanamento” dei conti a scapito dei diritti/doveri di base e mettendo contro tra di loro le “vittime”, l’ossessione per il Consumo, la libera circolazione delle merci ma non degli uomini, il primato assoluto dell’Economia sulle altre dimensioni della Vita : sono questi i paradigmi liberanti ?
Ipocriti ! E nessuno si ribella a questo stato di cose ?

Eppure le conseguenze di tutto ciò le stanno pagando la stragrande maggioranza di noi, mentre il “sistema” è stato così abile di trasformare le proprie vittime in più o meno consapevoli complici : vittime e artefici, è questa la più grande operazione di asservimento a cui le nostre “classi dirigenti” – in primis economisti e politici – hanno ben contribuito.

Perché ad esempio un sindacato che conta ancora milioni di aderenti ( fino a quando ?) non ritorna ad esser “motore di cambiamento” e di effettiva lotta alle disuguaglianze ? perché, come è successo in Francia non capeggia una resistenza effettiva alla dilagante “sindrome da annichilimento”, a scapito dei più svantaggiati, che ci sta propinando l’attuale classe dirigente ? Perché non si prendono le risorse dai più ricchi, ma si consente loro di trovare infinite scappatoie, anche avallate dal sistema ? perché chi svolge il ruolo di motore sociale (piccole e medie imprese …) non viene sostenuto ma si premia l’investimento finanziario speculativo ?

E perché l’Europa non adotta – realmente – come indicatore “principe” il P.D.L. (posti di lavoro) e non il famigerato PIL, altro feticcio di distrazione di massa che poi si “ferma” nelle solite tasca dei più ricchi e non viene distribuito ?

E perché si lascia spazio a presunte guerre di religione, facendo finta di non vedere le reali cause che le promuovono ?

E il mondo cristiano , stimolato da un papa così “evangelicamente sociale”, perché non può essere protagonista di un cambiamento dei paradigmi , enunciati e soprattutto praticati ?

“ Questa economia uccide” è questa la frase dell’Evangelii gaudium di papa Francesco che ci interpella tutti, non solo i cristiani !
Averne consapevolezza sarebbe già un primo passo concreto ! E la risposta non potrà che essere collettiva !

Germano Bosisio