Lavoro nel lecchese: l’orizzonte è nero..

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LECCO – Situazione occupazionale sempre più critica nel lecchese. Il numero di assunzioni previste dalle imprese nel 2012 è risultato ampiamente al di sotto rispetto all’anno passato: 2.680 unità nel 2012 contro le 4.230 del 2011 (nel 2008, prima dell’inizio della crisi, le imprese stimavano un fabbisogno di oltre 5.600 unità).

I dati emergono dall’indagine Excelsior 2012 stilata dall’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro di Unioncamere, insieme a Network Occupazione Lecco; le statistiche evidenziano la prevalenza di uscite dal mercato del lavoro, rispetto alle entrate previste e ciò dovrebbe generare l’ennesimo saldo negativo degli ultimi quattro anni, stimato al –1,1%.

La forte riduzione del fabbisogno di personale da parte delle imprese per il 2012 ha investito tutti i principali settori dell’economia lecchese. Da sottolineare una leggera crescita del peso delle assunzioni nell’industria manifatturiera (che sale dal 33 al 35%), cui si contrappone una consistente riduzione del peso dell’edilizia, che già marginale negli ultimi anni, scende al 2% sul totale delle assunzioni del 2012. Rispetto agli anni precedenti una minor incidenza si osserva nel settore commerciale a fronte di un recupero del settore dei servizi.

Le previsioni delle imprese per il 2012 indicano un ridotto fabbisogno di figure operaie specializzate che, in termini di peso percentuale, scendono al di sotto del 10% (21% nel 2011) e pure di conduttori di impianti il cui peso si attesta intorno al 13% (era il 18% lo scorso anno). In aumento, anche se sempre in termini relativi, l’incidenza delle professioni intellettuali e scientifiche (dal 3 al 6%) e delle professioni tecniche (dal 13 al 14%).

In recupero la quota delle professioni impiegatizie che nelle previsioni relative al 2012 dovrebbe attestarsi al 16%, valore di poco al di sotto della quota relativa al personale non qualificato che dovrebbe nel 2012 raddoppiare la sua incidenza sul totale assunzioni (registrando pure un aumento in valore assoluto).

Nonostante una contrazione di circa il 20% nelle richieste del mercato, resta ottima la posizione di Lecco circa il fabbisogno di personale laureato in Lombardia; Lecco si colloca al 4° posto fra le province lombarde (con il 14,4%) superata solo da Milano, Monza e Varese. Discreta la posizione della provincia anche con riferimento al fabbisogno di personale diplomato (pari al 41,8%, stesso valore della Lombardia) il quale ha conosciuto però una riduzione  del 50% rispetto alle previsioni delle imprese relative al 2011.

Le difficoltà evidenziate dall’indagine Excelsior trovano una ulteriore conferma nei dati dell’Osservatorio Economico della Camera di Commercio di Lecco riguardanti la produzione manifatturiera e il volume di affari nei servizi. Secondo l’indagine congiunturale la produzione nel settore dell’artigianato è fortemente diminuita nel corso del secondo trimestre 2012 con il valore dell’indice che registra il valore più basso nell’ultimo triennio; tale flessione è peraltro compensata dal buon recupero dell’indice di produzione relativo al settore industriale.

Sempre secondo l’indagine camerale sia nell’artigianato che nell’industria i livelli di occupazione non hanno registrato particolari flessioni, al contrario del settore commerciale che nel corso del primo trimestre di quest’anno ha conosciuto una consistente caduta sia nel volume di affari che nei livelli occupazionali.

Tornano a salire le ore di Cassa Integrazione Straordinaria autorizzate nel primo semestre, pur se ampiamente al di sotto rispetto alle ore autorizzate nel primo semestre 2011. Riprende a crescere anche la Cassa Integrazione Ordinaria le cui ore autorizzate nel primo semestre di quest’anno risultano decisamente superiori alle ore autorizzate nella prima parte dell’anno 2011 (3,9 milioni di ore nel 2012 rispetto ai 2,2 milioni del primo semestre 2011). Risultano invece meno diffuse, se confrontate con lo stesso periodo degli anni precedente, le imprese autorizzate alla CIG in Deroga e pure il numero di lavoratori interessati; è tuttavia da rilevare un crescente numero di imprese che ricorre alla CIG in Deroga per la prima volta.

Un dato che preoccupa ulteriormente è quello relativo all’incidenza del personale impiegatizio in Cassa Integrazione che nel primo semestre 2012 si attesta al 22,9% a fronte di un 20,3% relativo all’intero anno 2011; dato quest’ultimo che segnala l’estendersi della crisi occupazionale anche al segmento impiegatizio.

Ancora in crescita, rispetto al semestre dell’anno precedente, è la dinamica che si riferisce al numero dei lavoratori inseriti nelle liste di mobilità che nel primo trimestre dell’anno hanno raggiunto quota 500 unità (valore più elevato dell’ultimo biennio), per superare quota 920 unità nel mese di giugno 2012.

“I dati raccolti dimostrano che la crisi colpisce ancora in modo pesante il nostro territorio – ha commentato l’assessore provinciale al Lavoro, Fabio Dadati – I più a rischio sono i giovani, che hanno sempre maggiori difficoltà a entrare nel mondo del lavoro. Eppure, anche in un contesto di crisi, ci sono posti che non si riescono a coprire. Una recente indagine di Unioncamere stima che ci siano 450 posti di lavoro di difficile reperimento nella nostra provincia; si tratta in particolare di tecnici, periti e ingegneri. Per questo motivo l’obiettivo della Provincia è dare il proprio contribuito per aumentare l’occupabilità dei giovani: vogliamo facilitare la transizione dalla scuola al mondo del lavoro e potenziare le attività di orientamento e di ri-orientamento, aumentare e migliorare l’offerta nel campo dell’istruzione tecnico-professionale. Fondamentale poi promuovere esperienze di lavoro nel corso degli studi e utilizzare lo strumento dei tirocini formativi, valorizzando esperienze come Imparare a Lavorare, progetto sviluppato in collaborazione con la Fondazione Carsana di Lecco.

“Puntiamo a rilanciare l’apprendistato come strumento privilegiato per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro – ha aggiunto l’assessore all’Istruzione e Formazione, Luca Teti – Per il biennio 2011-2012 la Provincia di Lecco ha impegnato una cifra consistente, quasi un milione di euro, per finanziare corsi per gli apprendisti assunti nelle imprese del territorio. Siamo convinti che investire risorse nella formazione delle persone sia la migliore risposta per contrastare la crisi che da anni coinvolge anche il nostro territorio”.

Il presidente di Network Occupazione Lecco Alberto Riva ha evidenziato: “Nel 2011 e nel primo semestre 2012 si è registrato un calo complessivo dell’occupazione nella nostra provincia: un segnale che ormai la crisi ha investito tutti i settori. Anche i servizi che fino a fine 2011 hanno creato occupazione, pur con una leggera attenuazione già riscontrabile negli ultimi mesi dello scorso anno, ora segnano il passo. Il fatto però che il ricorso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria sia migliorato può essere visto come dato importante da tenere in considerazione. Speriamo che il 2012 sia l’apice della crisi e che, con tutte le cautele e le riserve del caso, già dal 2013 si possa iniziare a invertire il trend”.

Preoccupato anche il presidente dell’Ente camerale, Vico Valassi: “L’accentuarsi della crisi occupazionale non può che destare ulteriori preoccupazioni per i possibili risvolti negativi sul capitale umano delle nostre imprese, che deve essere salvaguardato per poter rappresentare, un domani, il vero fattore di rilancio e sviluppo del sistema produttivo lecchese.  Nota positiva, Lecco è tra le migliori province in Lombardia per la propensione delle imprese ad assumere personale laureato. Questo è certamente un segnale confortante, che testimonia i buoni rapporti tra il sistema universitario e le imprese del territorio, come dimostrano i numerosi stage avviati nell’ambito del Progetto Formare Ingegneri Stranieri”.