Lavoro: più assunzioni nel terziario ma più stabili nel manifatturiero

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LECCO – Tra ottobre e dicembre, le imprese della provincia di Lecco prevedono di effettuare 4.510 assunzioni: a cercare nuovo personale sarà il 15,2% delle aziende con almeno un dipendente. Emerge dal nuova indagine Excelsior sulle previsioni occupazionali per l’ultimo trimestre del 2017 diffuso venerdì dalla Camera di Commercio di Lecco.

Nella nostra regione i nuovi posti di lavoro saranno oltre 181.000, e a livello nazionale circa 840.000. I dati raccolti sono a “scorrimento”: ogni mese vengono richieste alle aziende del territorio le previsioni occupazionali del trimestre successivo..

Con riferimento al mese di ottobre 2017, il 71,7% delle 1.820 assunzioni programmate dalle imprese lecchesi riguarda lavoratori dipendenti, contro l’80,4% lombardo e l’83,1% nazionale; pertanto si conferma la tendenza delle nostre aziende a ricorrere ai contratti atipici in misura più significativa.

Il 33,8% delle nuove assunzioni è con contratto a tempo indeterminato; il 17,5% tramite apprendistato (il valore più elevato tra le province lombarde); il 44,2% con contratto a tempo determinato e il 4% con altre forme. Le assunzioni “stabili” si concentrano soprattutto nel comparto del manifatturiero (47,6%), delle costruzioni e dei servizi alle imprese (entrambi con il 41,7%); viceversa, servizi alle persone e turismo sono i settori che ricorrono maggiormente al tempo determinato (rispettivamente 61,4% e 50%). Nel turismo si evidenzia anche il forte ricorso ad altre forme contrattuali (18%).

Il 54,4% delle entrate previste dalle aziende lecchesi si concentra nel terziario (990 assunzioni): è la quota più bassa tra i territori lombardi; la media regionale si attesta al 72% e quella nazionale al 69,5%. Viceversa, la nostra provincia occupa la prima posizione regionale per quota di assunzioni nel manifatturiero: Lecco 37,4% (con 680 nuovi ingressi); Lombardia 19,8%; Italia 21,1%. In linea con il dato regionale, ma inferiore a quello nazionale, è l’apporto del settore delle costruzioni (Lecco 8,2% con 150 nuovi posti previsti; Lombardia 8,3%; Italia 9,4%).

Il 68,1% delle entrate programmate ad ottobre si è concentrata nelle imprese con meno di 50 dipendenti: valore superiore sia alla media regionale (57,2%) che al dato italiano (64%). Il 19,2% delle assunzioni lecchesi coinvolge aziende di medie dimensioni (tra 50 e 249 dipendenti) e il 12,6% realtà imprenditoriali più grandi.

Per quanto riguarda le figure professionali, il 22% delle nuove entrate di ottobre riguarda dirigenti, specialisti e tecnici (cosiddette figure “high skill”): Lecco si posiziona al terzo posto della graduatoria lombarda, preceduta solo da Milano e Monza, evidenziando una quota comunque inferiore alla media regionale fortemente influenzata dal capoluogo (Lombardia 24,4%), ma superiore a quella nazionale (19,8%).

L’11,4% delle assunzioni è destinato a personale laureato; in Lombardia la nostra provincia è a metà classifica, precedendo Sondrio, Cremona, Brescia e Mantova. Il valore lecchese è comunque inferiore sia alla media regionale (16,4%) che a quella nazionale (12,8%). Il 68,4% dei posti è riservato a diplomati (35,5% diploma di scuola media superiore e 32,9% di istituto professionale), e il 20,2% a personale che ha semplicemente terminato la scuola dell’obbligo (per quest’ultimo dato, solo Brescia, Mantova e Cremona evidenziano una percentuale più alta).

Tra i profili maggiormente richiesti dalle imprese lecchesi spiccano figure a media e bassa specializzazione: ai primi 4 posti troviamo “operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche”; “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici”, “tecnici delle vendite, del marketing e della distribuzione commerciale” e “commessi e altro personale qualificato in negozi ed esercizi all’ingrosso”.

Il 42,4% delle assunzioni programmate ad ottobre interesserà giovani con meno di 29 anni: quota superiore alla media regionale e italiana (rispettivamente 39,8% e 36,5%). In Lombardia, solo Sondrio ha un valore più alto (45%). Per alcune famiglie professionali la quota di “under 29” è particolarmente consistente: è il caso dell’“area direzione e servizi generali” (50 ingressi programmati, di cui il 60,8% giovani), dell’“area amministrativa” (50 figure richieste, su cui la quota di giovani è pari al 55,6%) e delle “aree commerciali e della vendita” (400 unità, di cui il 50,9% sotto i 29 anni).

Analizzando il valore assoluto delle assunzioni indicate dalle imprese nel mese di ottobre, oltre a quest’ultimo settore, spiccano i 350 ingressi di under 29 nell’area “produzione di beni ed erogazioni del servizio”e i 110 nelle “aree tecniche e della progettazione” (pari rispettivamente al 40,8% e 35,4% degli ingressi previsti).

Altro aspetto indagato con particolare attenzione è quello delle figure professionali di difficile reperimento. A ottobre, il fenomeno tocca il 30,6% delle assunzioni lecchesi (in termini assoluti, ben 560 posizioni), il 25,8% in Lombardia, il 25,1% in Italia. “Dunque, le nostre imprese – spiegano dalla Camera di Commercio – continuano a manifestare, in media, maggiori difficoltà a reperire personale specializzato”.

Il fenomeno è particolarmente sentito in determinate famiglie professionali: “aree tecniche e della progettazione” (52%, pari a 160 posizioni) e “area produzione di beni ed erogazioni del servizio” (27,7%, pari a 240 figure). In particolare, le difficoltà di reperimento riguardano oltre un terzo dei 210 laureati ricercati dalle imprese lecchesi: le motivazioni addotte dalle stesse sono in primis la scarsa preparazione dei candidati (14,8%) e il ridotto numero (11,9%).

Inferiore alla media regionale e nazionale è la quota di personale femminile ricercato dalle imprese lecchesi: ad ottobre è pari al 13,2% delle assunzioni previste (Lombardia 14,1%; Italia 15,4%). Considerando anche la quota parte delle assunzioni per cui le aziende non esprimono preferenze di genere, il valore lecchese diventa quasi doppio (25%), ma rimane comunque inferiore alla media lombarda (31%).