“100 Parole per salvare il suolo”, giovedì la presentazione a Lecco

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Presentazione del libro con l’autore, prof. Paolo Pileri,

Giovedì 14 febbraio, ore 21 presso la cereria “A lume di candela” di via Beccaria

LECCO – “Il consumo di suolo in Italia non si arresta e continua a correre a una media di 2 metri quadrati al secondo. Tutto questo ha un prezzo: la cifra stimata dall’ISPRA supera i 2 miliardi di euro all’anno. Tra nuove infrastrutture e cantieri (che da soli coprono più di tremila ettari), si invadono aree protette e a pericolosità idrogeologica sconfinando anche all’interno di aree vincolate per la tutela del paesaggio -coste, fiumi, laghi, vulcani e montagne– soprattutto lungo la fascia costiera e i corpi idrici, dove il cemento ricopre ormai più di 350mila ettari, circa l’8% della loro estensione totale (dato superiore a quello nazionale di 7,65%)”.

Lo ricordano gli organizzatori dell’incontro di giovedì 14 febbraio alle 21 presso la cereria “A lume di candela” di via Beccaria 5 a Lecco: la presentazione del libro “100 parole per salvare il suolo” (Altreconomia, 2018), a cura del prof. Paolo Pileri, docente di pianificazione e progettazione urbanistica al Politecnico di Milano.

Un libro che svela -attraverso “lemmi”, esempi, citazioni, aneddoti– il significato di oltre 100 parole dell’urbanistica, da “àmbito” a “urban sprawl”.

Un aiuto per imparare a leggere, “tradurre” in italiano e interpretare la legge della propria Regione, il piano del Comune o una sentenza del Tar, e denunciarne le incongruenze. Perché la cultura e la conoscenza sono le armi più affilate contro il consumo di suolo e la comprensione delle parole ne è l’impugnatura.

I dati dell’ISPRA

Come emerge dal Rapporto ISPRA-SNPA sul “Consumo di Suolo in Italia 2018”, un quarto (il 24,61%) del nuovo consumo di suolo netto tra il 2016 e il 2017, avviene all’interno di aree soggette a vincoli paesaggistici.

Di questo, il 64% si deve alla presenza di cantieri e ad altre aree in terra battuta destinate, in gran parte, alla realizzazione di nuove infrastrutture, fabbricati -“non necessariamente abusivi”- o altre coperture permanenti nel corso dei prossimi anni. I nuovi edifici, già evidenti nel 2017, soprattutto nel Nord Italia, rappresentano il 13,2% del territorio vincolato perso nell’ultimo anno.

Con un paradosso: il numero complessivo delle abitazioni censite nel 2011 in Italia  dall’Istat ammonta a 31.208.161 unità; di esse, spiega l’ISPRA, “il 77,3% (24.135.177) è occupato da almeno una persona residente, mentre il restante 22,7% (7.072.984) è costituito da abitazioni non occupate od occupate solo da persone non residenti”. Alla distruzione di ecosistemi e di assetti idrogeologici, oltre che la perdita di paesaggio, si accompagna quindi l’elevata quota di volumi vuoti.

Anche la provincia di Lecco è interessata dal consumo di suolo

Secondo l’ISPRA, nel 2017 il 12,7% della sua superficie territoriale nel lecchese era consumato (10.352 ettari, il 14% escludendo i corpi idrici), per un valore procapite di 305 metri quadrati per abitante.