Accordo al Ministero, salvati 15 posti di lavoro alla CEA di Lecco

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Concessi 12 mesi di contratto di solidarietà in deroga

Evitati quindi esuberi all’azienda di Corso E. Filiberto

 

LECCO – Svolta positiva per i lavoratori della CEA Costruzioni Elettromeccaniche di Lecco: venerdì al Ministero del Lavoro è stata sottoscritta un’importante intesa che consentirà all’azienda di fruire di una deroga, per un totale di 12 mesi, al contratto di solidarietà che eviterà quindici esuberi di personale.

La notizia è stata diffusa dalla Fim Cisl che insieme alla Fiom Cigl ha seguito da vicino la vicenda e che ha partecipato alla delegazione scesa a Roma insieme ai rappresentanti dell’azienda, di Confindustria, di Regione Lombardia e dell’Unità di Crisi della Provincia di Lecco.

“La CEA è una delle ultime imprese in Italia che riesce a fruire degli ammortizzatori in deroga messi a disposizione dal Governo che ha riconosciuto l’importanza di questa azienda, leader nella produzione di impianti di saldatura, con oltre 60 anni di storia” fa sapere Pier Angelo Arnoldi di Fim Cisl insieme ad Elena Rossi della Fiom Cgil.

L’opportunità è stata offerta da un recente decreto legge (DL. 119/2018) che ha concesso complessivamente 94 milioni di euro in favore delle aziende, di cui 92 milioni praticamente già stanziati, spiegano i sindacati.

L’azienda lecchese, che ha sede in corso Emanuele Filiberto, “come tante altre realtà produttive ha dovuto affrontare gli anni difficili della crisi – spiega Arnoldi – fino ad oggi è però riuscita a preservare il suo organico, che conta 100 dipendenti. Su questo va riconosciuto un grande merito alla CEA che ha saputo mantenere i livelli occupazioni grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali”.

Il contratto di solidarietà, stipulato nel 2015 e della durata massima di tre anni, era scaduto alla fine del 2018. “Senza questo strumento, rischiavamo di perdere quindici posti di lavoro – prosegue Arnoldi – ora, grazie al concessione della deroga, avremo altri 12 mesi di tempo per trovare una soluzione, insieme all’azienda, per questi lavoratori”.