Acel Energie, il presidente Locatelli: “Faccio un passo indietro”

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Si dimette il presidente di Acel Energie, Umberto Locatelli

Una sentenza di dieci anni fa rischiava di creare contrattempi alla Società nella partecipazione a gare pubbliche

LECCO – “Premesso che le verifiche amministrative, espletate a seguito dell’accettazione della carica di Presidente, hanno confermato l’insussistenza di ragioni di incompatibilità e inconferibilitá o di cause comunque ostative a ricoprire il ruolo di Presidente per cui sono stato indicato dal Cda su mandato dei Sindaci del territorio lecchese – spiega Umberto Locatelli – la scelta, tutta personale, delle mie dimissioni deriva da un approfondimento tecnico, successivo alla nomina, che – su mia iniziativa e in accordo con la Società – è stato svolto in relazione alle disposizioni del Codice degli appalti”.

Dopo la nomina, Locatelli si è  sono attivato per verificare “se una vecchia sentenza e di cui è attualmente in corso la revisione (relativa a fatti risalenti a 10 anni fa e, comunque, non
riguardante in alcun modo vicende legate alla gestione di società pubbliche) – spiega – avrebbe potuto, anche solo in via del tutto teorica, creare dei contrattempi alla Società in ipotesi di partecipazione a gare pubbliche. Ho quindi personalmente sollevato la questione e all’esito delle verifiche affidate a primario studio legale, si rileva che mentre da una parte recenti pronunce giudiziali inducono ad escludere la riconducibilità della mia vicenda all’ambito applicativo dell’art. 80 d.lg. n. 50/16, dall’altra è altrettanto vero che non ci sono orientamenti giurisprudenziali uniformi in materia. Pertanto da uomo delle istituzioni e con il grande rispetto che nutro verso di esse ho deciso di fare un passo indietro. Lo faccio con grande senso di responsabilità e nonostante la consapevolezza dell’insussistenza di elementi ostativi al mantenimento della carica.
Confido, infine, che questo non sia un addio ma solo un arrivederci e ciò anche in
considerazione della circostanza per cui, avverso la predetta sentenza, è stata presentata
istanza di revisione che ha buoni motivi per poter essere accolta, viste le due successive
sentenze di assoluzione piena per fatti analoghi accaduti nello stesso periodo. Ringrazio il Consiglio di Amministrazione e auguro, fin da ora, buon lavoro anche a chi mi
succederà”.